licine?
Direi non più solo bollicine,
ma la ricerca dell’eccellenza
ha portato a riunire tutte le
nostre aziende produttrici di
vino fermo sotto un marchio
unico: Tenute Lunelli, che
accumuna tutte le aziende
nel rispetto del territorio,
nella volontà di perseguire
una coltivazione sostenibile
e biologica, e dare a tutta
la produzione il nostro stile
enologico, caratterizzato da
eleganza e longevità.
Al di là di questa cifra stili-
stica enoica, tutti i vini sono
fortemente rappresentativi
dei territori di cui sono
espressione: il Trentino con
la sua viticoltura di monta-
gna, la Toscana delle dolci
colline pisane e l’Umbria che
si svela nella piccola, affasci-
nante DOCG di Montefalco.
I vini di questi tre territori
dalla forte vocazione eno-
logica sono ora resi ricono-
scibili da un unico marchio,
Tenute Lunelli.
Grande cura per il terri-
torio?
Il rispetto del territorio è il
principio fondamentale e si
declina da un lato nella vo-
lontà di valorizzare l’identità
e la tradizione dei singoli
luoghi, dall’altro nel forte
senso di responsabilità verso
l’ambiente in cui i vini na-
scono. La sostenibilità, che si
tradurrà a regime nella totale
conversione al biologico, è
infatti alla base di ogni scel-
ta agronomica e permette di
coniugare la qualità dell’uva
con la salute del viticolto-
re e la tutela dell’ambiente.
La Tenuta toscana è stata
la prima realtà del grup-
po, nel 2012, ad ottenere
la certificazione biologica,
seguita dalla Tenuta umbra,
che la otterrà a partire dalla
vendemmia 2014. I vigneti
trentini, iscritti al registro
della certificazione biologi-
ca dal febbraio 2014, sono
da anni coltivati secondo gli
stringenti principi del pro-
tocollo per una ‘Viticoltura
di montagna salubre e soste-
nibile’. Eliminati insetticidi
ed erbicidi, si lavora sulla
naturale fertilità del terre-
no, prevedendo per la difesa
solo elementi naturali. Così
come il metodo viticolo Bisol
mira al benessere della vite e
alla sostenibilità ambientale,
grazie ad un’attenta gestione
agronomica.
Il futuro quindi che cosa
prevede?
Vogliamo affiancare al Fer-
rari Trentodoc realtà che ne
condividano i valori e che
ci permettano di raccontare
la varietà di territori che è
la grande ricchezza del vino
italiano. Vedo un aggregato-
re di marchi e vini di eccel-
lenza italiani. Ci candidiamo
per assumere questo ruolo
per raccontare la diversità
dei territori italiani.
M
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mixer
ottobre 2014
Board management
pubblico esercizio
«Nonostante la crescita sul
mercato horeca di Bisol
con un ritmo del 20/22%,
in questi ultimi dieci
anni di crisi è diventato
indispensabile crescere
nell’esportazione e per
raggiungere tutti i mercati
risulta conveniente trovare
forme di aggregazione a
società, come il Gruppo
Lunelli, che rappresentano
nel mondo l’eccellenza del
made in Italy.
E poi tra la famiglia Bisol
e quella Lunelli c’è un
rapporto di amicizia da
oltre 30 anni, chi può
intendersi meglio di che
elabora nobili bollicine?»
«Da tempo valutavamo di
entrare nel mondo del Prosecco
e abbiamo trovato in Bisol
l’azienda ideale: un marchio
storico e prestigioso che ha un
forte legame con il territorio,
gestito da una famiglia di
cui nutriamo grande stima.
Come nel 1952 nostro nonno,
Bruno Lunelli, continuò per
anni a lavorare a fianco di
Giulio Ferrari, così noi oggi
siamo fautori della continuità
e lavoreremo con entusiasmo
a fianco della famiglia Bisol
per raccontare l’unicità del
territorio di Valdobbiadene
e cogliere insieme quelle che
riteniamo essere significative
opportunità di sviluppo».
Hanno detto
Matteo Lunelli
Presidente di Cantine
Ferrari
Gianluca Bisol,
Presidente della casa di
Valdobbiadene
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