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propri colleghi. Il suo risto-

rante

The Tasting Room /

Le Quartier Français

nella

città di

Franschhoek

figura

da molti anni nella top 100

dei migliori ristoranti al mon-

do.

Wim Pijbes

, direttore

generale del

Rijksmuseum

,

dice: “Come il nostro museo

racconta la storia dell’Olan-

da, dove si vedono anche le

influenze di paesi vicini e

lontani, così il nostro nuo-

vo ristorante proseguirà con

questo trend: qualità, auten-

ticità, unicità applicate alla

cucina, agli chef, agli interni,

al territorio, alla sua cultura e

alla location stessa. Con Rijks

è come avere il Rijksmuseum

nel proprio piatto”.

Slow food e

prodotti locali

I prodotti e le marche uti-

lizzati nelle cucine del Rijks

sono della migliore qualità,

biologici e/o di origine lo-

cale, nel possibile, specifica

Joris Bijdendijk

. “Gli chef

condividono i principi dello

slow food nazionale e sul me-

nu è possibile vedere questa

tendenza ritornare più volte

in piatti, sempre preparati

con ingredienti che com-

paiono nell’Arca del Gusto,

lista di prodotti tradiziona-

li, artigianali e locali spes-

so dimenticati”. Lo spirito di

condivisione fa la differenza

soprattutto in questo caso.

“Per assaggiare il più possi-

bile l’ampia varietà culinaria,

il nostro menu comprende

piatti caldi e freddi serviti

per essere condivisi. Come

equivalente della cena a più

portate c’è

Rijks table

, una ta-

volata piena di piccoli piatti”.

Interior e layout

sono fondamentali

L’interior design e il layout

del Rijks sono stati realiz-

zati da

Paul Linse

, famoso

per aver curato anche gli

interni della rinnovata sta-

zione centrale di Rotterdam,

della

Brasserie de Planta-

ge di Artis

e di molti pro-

getti presso l’aeroporto di

Schiphol

. Studio Linse ha

progettato bar e caffetterie

per il

Rijksmuseum

con un

mix di materiali come bron-

zo, legno di quercia, marmo,

acciaio blu e rivestimenti in

pelle di camoscio, uniti amo-

bili e lampadari di design. Il

risultato è unmix di moda ed

eleganza. “La cucina a vista

permette ai clienti di vedere

i cuochi al lavoro dal bar in

marmo bianco. È inoltre pos-

sibile chiudere un’area del

locale per un pranzo o una

cena privati per 36 persone”,

precisa Linse.

La particolarità del

ristorante De Kas

È stato ricavato all’interno di

una grande serra alta otto

metri in procinto di essere

demolita. Vicino alla serra

principale ve ne sono altre

confinanti e utilizzate per

coltivare verdure, ortaggi,

essenze mediterranee e fiori

commestibili. L’idea è sem-

plice e geniale. Il suo stesso

fondatore,

Gert Jan Hage-

man

, spesso è impegnato

nella coltivazione, nell’in-

naffiatura, nella semina e

nel raccolto dei prodotti.

Direttamente dal produttore

al consumatore, comprimen-

do ancora di più la filosofia

del chilometro zero, perché

Estero

ristorazione

il Restaurant De Kas di Amsterdam (foto di Hotze Eisma e Ronald

Hoeben); sotto, l’interno dell’Euromast Brasserie di Rotterdam e un

suo chef impegnato in cucina; nella pagina accanto, in basso, il

Beren Boot nella sua navigazione