P
roiettare immagini
create dal computer
su ogni tipo di super-
ficie per generare in-
credibili effetti visivi
3D.
Il mapping si propone
comedisciplinaartisticadel
terzo millennio
, una sintesi
di arti visive e musica, capace
di dare una veste nuova, co-
lorata e interattiva a qualsiasi
location. Dal club indoor che
vuole decorare stage e pareti,
alle proiezioni di grandi di-
mensioni all’aperto nei quali
gli edifici divengono “tele”per
rappresentazioni virtuali che
uniscono numerose espres-
sioni artistiche. Dal visual
fino alla musica, passando
per il design 3D. Il tutto con
una capacità di rovesciare gli
schemi, di “ampliare” la real-
tà, di incidere sulla percezio-
ne degli spettatori in maniera
profonda, ma anche aleatoria.
Basta spegnere il proiettore,
infatti, che il buio prende il
sopravvento. Non a casomolti
paragonano gli spettacoli di
mapping, in particolare l’ar-
chitectural mapping, ossia le
proiezioni su edifici, ai fuochi
d’artificio, viste le matrici co-
muni determinate dall’effetto
sorpresa indotto sullo spetta-
tore, dalla stupefacente capa-
cità di attrazione visiva e dalla
loro caducità.
Realtà virtuale,
effetto reale
“Pensiamo al mapping – di-
chiara
Filippo “Fillo” Gene-
Proietto dunque sono
Con il mapping, una proiezione digitale permette di creare incredibili
effetti visivi 3D, outdoor e indoor. L’esperienza del collettivo italiano
Deltaprocess, uno degli attori di punta in Europa di questa nuova
disciplina artistica, attivo anche nei club
di pietro Cinti
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mixer
aprile 2015
Nuove tecnologie
mixology