MARZO 2016
Mixer
45
che valuta gli studi geologici, le analisi batteriologiche e
chimico-fisiche nonché le sperimentazioni clinico-farma-
cologiche. La commercializzazionedeveessere autorizzata
dagli Enti competenti, dopo una serie di sopralluoghi e
accertamenti sull’idoneità degli impianti e del processo
d’imbottigliamento.
LE CLASSIFICAZIONI
Le acque minerali naturali si classificano sulla base del re-
siduo fisso (quantità di sali minerali disciolti in un litro
d’acqua misurati dopo evaporazione a 180°C espressi in
milligrammi/litro):
–
minimamentemineralizzate
(ResiduoFisso<50mg/l)
–
oligominerali
(Residuo Fisso tra 50 e 500 mg/l)
–
mediominerali
(Residuo Fisso tra 500 e 1500 mg/l)
–
ricche di sali minerali
(Residuo Fisso > 1500 mg/l)
COME SCEGLIERLA
Per chi pratica sport
a livelloprofessionale o amatoriale,
è importante scegliere un’
acqua ricca di sali minera-
li
. Calcio, sodio, potassio, magnesio e cloruri aiutano a
reintegrare gli elettroliti persi a causa della sudorazione.
Con un’acqua ricca di calcio e magnesio si recupera la
stanchezza fisica e mentale, mentre un’acqua ricca di bi-
carbonato aiuta a eliminare l’acido lattico.
Chi ha
problemi di pressione alta
potrà scegliere un’ac-
qua con pochi sali minerali, diuretica e in grado di elimi-
nare il sodio in eccesso per contrastare l’aumento della
pressione e l’affaticamento cardiaco.
Digestionedifficile
. Per questodisturboè indicata un’ac-
qua ricca di bicarbonato. Il bicarbonato stimola infatti
l’azione degli enzimi digestivi e abbassano l’acidità.
Calcoli renali
. In genere vengono preferite acque oligo-
minerali o minimamente mineralizzate che favoriscono
l’eliminazione delle scorie. Studi recenti hanno però di-
mostrato che anche le acque calciche e bicarbonate sono
efficaci nella prevenzione del problema.
Carenza di calcio
. La risposta in questo caso è un’acqua
ricca di calcio biodisponibile, che l’organismo assimila
senza eliminarlo.
GUARDIAMO ALLE SOSTANZE
Cosac’ènell’acquachebeviamo?Ecome facciamoasaperlo?
L’acqua minerale proviene da falde profonde e viene im-
bottigliata all’origine senza subire trattamenti chepossano
alterare le suecaratteristichenaturali. Inpiù, haun’etichet-
ta. Tutto ciò che contiene deve essere previsto dalla legge,
altrimenti nonpuòesserecommercializzata. Dall’etichetta
possiamo conoscere le sue virtù e la sua composizione, e
scegliere il tipo più adatto alle proprie necessità.
A differenza di quella in bottiglia, l’acqua del rubinetto
inveceè spessocompostada acquedi origini diverseedeve
subire trattamenti per garantirne la potabilità. Il
Decreto
Legislativo n. 31/2001
stabilisce infatti che un’acqua per
definirsi potabile debba essere “pulita e salubre”. Pulita,
perché negli usi domestici quotidiani non deve contenere
elementi chedianocolorazioni particolari; salubre, perché
chi la beve deve essere al riparo da elementi contaminanti
e inquinanti nocivi per la salute. Nonostante i controlli,
la qualità dell’acqua potabile è però soggetta a numerose
variabili a seconda della qualità delle acque originarie,
degli eventi ambientali, ecc.
Se però l’acqua potabile non rispetta i limiti fissati dalla
legge per alcuni contaminanti, può ricevere dal Ministero
della Salute laderoga apoter esseredistribuitaugualmente.
In Italia il ricorso alle deroghe è piuttosto diffuso. Sono
state frequentemente concesse deroghe in particolare sul
contaminante Arsenico fino a 50 microgrammi per litro,
mentre per legge non può superare i 10 microgrammi per
litro (fonte Mineracqua).
M