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LA RICETTA

Creamy il cioccolatino

PROCEDIMENTO

Montaggio

Camicia

Scaldare con un phon uno stampo in policarbonato;

versare con una sacca da pasticceria il cioccolato fino a riempire

gli stampi, quindi batterlo per eliminare eventuali bolle d’aria,

infine svuotare battendo con un raschietto sul lato dello stampo

per far scendere in modo uniforme il cioccolato. Attendere

la cristallizzazione della camicia.

Ganache

Inserire nel cutter il cioccolato e il miele, far girare

il mixer con lama liscia a media velocità, versare in tre volte

gli alcool miscelati in precedenza. Togliere la ganache dal mixer

e versarla in un contenitore; lasciare raffreddare a temperatura

ambiente fino a 30/31°C, mescolando con un cucchiaio

per ottenere una temperatura uniforme.

Mettere in una sacca da pasticceria con bocchetta liscia

la ganache e riempire fino a 1 mm dal bordo dello stampo.

Riservare i cioccolatini nello stampo in frigorifero a 15°C

con umidità controllata al 60% e far cristallizzare per almeno

12 ore prima di chiudere lo stampo, avendo cura di scaldare

leggermente con il phon prima di versare il cioccolato .

Ultimare con una striscia di cioccolato sul lato corto dello

stampo, sovrapporre un foglio di plexiglass quindi stendere

con la spatola fino a distribuire uniformemente su tutto lo stampo.

Conservazione

: 120 giorni.

INGREDIENTI

per 6 stampi praline da 5 g

per la camicia:

- cioccolato al latte sciolto a 45°C e temperato a 29°C g 5000

per la ganache alla crema al whisky:

- cioccolato al latte 38% sciolto a 45°C g 1125

- miele di acacia scaldato a 35°C g 720

- crema al whisky g 330 ∙whisky g 100 ∙alcool 95° g 100

PUBBLICO ESERCIZIO

Pasticcerie

24

Mixer

MAGGIO 2016

“Mio padre mi ha sempre spronato

a viaggiare, a nutrire questa mia passione

con le esperienze più diverse, in vari locali.

Non posso che ringraziarlo per questo.

Il ristorante di famiglia ha rappresentato

le radici, il punto di partenza, l’inizio della

mia avventura in proprio. La realizzazione del

laboratorio di pasticceria è stato il primo passo

nel mondo della professione. Compiuto quello,

è stato praticamente impossibile fermarsi”.

ai ristoranti. È stato un grande test e ho avuto la conferma

che un dolce, quando è fatto bene ed è equilibrato, piace a

tutti, non importa dove o a chi lo vendi.

Cosa ne pensi della stampante 3D in pasticceria?

L’ho vista per la prima volta negli Stati Uniti qualche anno fa: ti

permette di fare decorazioni incredibilima che non avrannomai

l’eleganza e la piacevolezza delle forme che riusciamo a dare

noi a mano. Noi pasticceri abbiamo nel sangue la manualità,

e questo non cambierà. Insomma mi affascinano perché mi

affascina la tecnologia, ma non me ne comprerei mai una.

M

La passione per la pasticceria è arrivata relativamente tardi,

a 26 anni. Fabrizio apre un piccolo laboratorio accanto

al ristorante di famiglia dove inizia a vendere cioccolato.

Fa da assistente in corsi tenuti da grandi maestri pasticceri

e cioccolatieri italiani. Prende la strada dei concorsi.

Il primo è nel 2003 a Barcellona, dove vince il premio

come miglior dessert al piatto al Gran Prix della Pasticceria.

Al World Chocolate Masters di Parigi nel 2005 è secondo

e vince il titolo come miglior pralina al mondo. Alla Coupe

du Monde de la Patisserie 2007 a Lione è medaglia di bronzo

e medaglia d’oro come miglior torta al mondo con “Jessica”.

È finalista al WPTC 2008 a Nashville USA con la squadra

italiana e al WPTC 2010 a Phoenix dove vince la medaglia

d’argento. Nel 2009 diventa membro AMPI Accademia

maestri pasticceri italiani dove ottiene il premio

come miglior presentazione artistica in cioccolato

e come miglior bigné innovativo.

Scrive il libro “Virtuosismi sul Cioccolato” per Reed Business.

ACCENNI BIBLIOGRAFICI

Da Sebastiano da Po

a San Francisco e ritorno