PUBBLICO ESERCIZIO
26
Mixer
MAGGIO 2016
Trend
Il Vocabolario
del Bar 2.0
DI MASSIMO AIROLDI
I
l Vocabolario del Bar 2.0 è una rubrica su internet,
comunicazione, marketing, innovazione. In questo
e nei prossimi numeri di Mixer affronteremo, lettera
per lettera, le parole chiave di una società e di un
mercato in continuo cambiamento, sempre declinate
nei mondi di Bar e ristorazione. Una piccola guida
senza peli sulla lingua, per interpretare e conoscere i
linguaggi di oggi e le sfide di domani – dalla A alla Z.
L
COME LOCAL
La dimensione “local” sarà sempre più importante per i
bar e i ristoranti. In realtà lo è sempre stata, ma forse ce
la siamo un po’ dimenticata:
il bar nasce come centro
di ritrovo e aggregazione di una comunità
, come
punto focale della socialità di un territorio. Travolti
dalla globalizzazione – sotto forma sia delle merendine
confezionate dall’altra parte del mondo, sia del cliente
“forestiero” che passa per un caffè al volo prima di
scappare – spesso abbiamo scordato di guardare al
“locale” – ai clienti del palazzo a fianco, ma anche al
vino prodotto dall’azienda agricola poco fuori città.
Ora più che mai i pubblici esercizi devono
acquisire
consapevolezza delle peculiarità del contesto ter-
ritoriale, storico, sociale
che li circonda. Non solo
perché il cosiddetto km0 “tira” – un dato di fatto sia
per quanto riguarda il food, per il quale il km0 è ormai
sinonimo di freschezza e di rispetto dell’ecosistema, sia
per il beverage, dato che la scelta sempre più diffusa di
privilegiare vini e birre a chilometro zero serve a preser-
vare la biodiversità e le tradizioni di un’area geografica;
ma anche perché scegliere di essere “local” significa
abbracciare una vera e propria filosofia, di cui Slow
Food e altri movimenti si sono fatti portavoce a livello
internazionale. Una scelta che però non deve fermarsi
all’approvvigionamento delle materie prime dei piatti
nel menu, ma deve arrivare anche coinvolgere diretta-
mente i clienti/cittadini che vivono in quel territorio.