MAGGIO 2016
Mixer
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Ilmondo stadiventando
,mutuandounaggettivomolto
in voga, “
glocale”
: con le nuove tecnologie non soltanto
si può comunicare in tempo reale con l’altra parte del
globo, ma anche rinforzare e riscoprire le radici di una
località. Lo testimonia, per esempio, il proliferare delle
“social streets” su Facebook, pagine attraverso cui i
residenti di una via possono conoscersi e socializzare.
Essere “local” oggi non solo è profittevole: è giusto.
M
COME MICROCREDITO
Il drammatico paradosso dell’accesso al credito finan-
ziario è il fatto che proprio chi ne avrebbe più bisogno
viene tagliato fuori dalla mancanza di garanzie, o dalla
loro insufficienza: in Italia, quanti bar e ristoranti hanno
dovuto chiudere, o non hanno mai aperto, a causa delle
crescenti difficoltà nell’ottenere un prestito dalle ban-
che? E quanti piccoli imprenditori, ricoperti dai debiti,
sono caduti per disperazione nelle maglie dell’usura?
Il microcredito – nato negli anni 80’ tra le campagne del
Bangladesh–punta a risolverequeste contraddizioni con
una ricetta semplice:
garantire piccoli prestiti a chi è
escluso dal circuito finanziario convenzionale.
Ha
funzionato per salvare dalla fame i contadini del sud del
mondo, e oggi si sta diffondendo sempre di più anche
qui, nell’Europa post-crisi travolta dal “credit crunch”.
Nei Paesi dell’Unione Europea il microcredito è definito
come
“credito non assicurato per una somma fino a
25mila euro”
, e il suo valore complessivo è aumentato
consistentemente negli ultimi anni, con Spagna e Italia
a fare da capofila. Oggi esistono molte altre realtà spe-
cializzate in microcredito, diffuse su tutto il territorio
nazionale e spesso affiancate da contributi erogati pub-
blicamente, soprattuttoa livello regionale. Ausufruiredei
microprestiti sono soprattutto famiglie,ma anchepiccole
imprese, molte delle quali nel settore della ristorazione e
dell’ospitalità. Certo, con un microprestito non si fanno
miracoli. Ma, come insegna il caso del crowdfunding,
dietro a queste cifre con pochi zeri si nasconde un
tesoro molto più grande: la fiducia verso l’altro. Forse
l’unico modo efficace per fare uscire definitivamente il
Paese da una crisi che non è soltanto economica, ma
ha radici più profonde e difficili da estirpare.