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LUGLIO/AGOSTO 2017 /

Mixer

9

avanzata dedicata a queste preparazioni, attrezzature

per la lavorazione della frutta, per i gelati e frozen soft,

e dovrà ottimizzare gli spazi per allargare l’offerta”.

Ma non è detto che la risposta sia solo il salutismo.

DARSI UN’IDENTITÀ LIFESTYLE

PER “FARSI SENTIRE”

Nel mercato altamente competitivo dei prossimi anni

difficilmente ci sarà posto per i

locali “senz’anima”

,

che saranno sempre più relegati in nicchie marginali

basate sul

basso prezzo

. Spesso, infatti, il punto non

è tanto aprire un locale, quanto

riuscire a mantenerlo

aperto

. Elaborando dati

Infocamere

, il

Centro Studi

FIPE

registra che nel 2016 si sono iscritti alleCameredi

Commercio

7.557 nuovi bar

, ma se ne sono cancellati

ben12.727

.Conunsaldonegativopari a

-5.529 impre-

se

(-5.170 al netto delle cessazioni d’ufficio), l’offerta si

ècontrattadel

-3,7%

. Anche se il trend riguarda tutto il

fuori casa, quelladei bar è la contrazionemaggiore: tra

i

ristoranti

è del

-2,9%

(

-5.182

imprese) e per

mense

e catering

è pari al

-3,3%

(

-102

imprese), identica alla

media complessiva. Il dato è inoltre peggiore rispetto

al -

3%del 2015

, nonostante il saldo negativo sia pres-

soché identico (

-5.564

imprese), perché inproporzione

le iscrizioni si sono ridotte più delle cessazioni

.

Si tratta, in sostanza, di riuscire a far sentire la propria

voce, chiara e definita, al di sopra del “rumore di fon-

do”. Per assicurare un’attività sostenibile anche nel

medio-lungo periodo

, le chiavi di una

buona margi-

nalità

saranno

identitàe riconoscibilità

rispettoauna

delle

“tribù” lifestyle

cui aderiranno i consumatori.

Trasversalmente rispetto a un’offerta di prodotti che

oggi troviamo suddivisa su locali diversi, inparticolare

riducendo il gap tra

caffetteria e bakery

per conqui-

stare i target più “pregiati”, come i millennial, rispetto

alla crescente concorrenza di soluzioni alternativeper

i pasti veloci: “Assistiamo a una crescente fusione del

‘giro veloce’ legato al caffè e alle bevande con il ‘giro

lento’ datodai prodotti collaterali e, semprepiù spes-

so, i negozi integrano caffetterie o viceversa”, spiega

Simone Boschini

, ResponsabileMarketing di

Ancap

.

In questo quadro è soprattutto sull’immagine e sul

dettaglio che si gioca la differenziazione: “Andiamo

semprepiù versoun’integrazione tra il tableware clas-

sico e la caffetteria in un concetto unico di well-set

table già molto diffuso nei Paesi anglosassoni, ad

esempio nei nuovi format che si stanno affermando

a Londra”, continua Boschini.

Fra i lifestyle in crescita

Andreas Fellin

, Vice Presiden-

te di

Fonte Plose

, identifica anche il bike friendly e il

mummy friendly. “L’incrementonell’utilizzodellabici in

cittàporta allanascitadi bar conannessa ciclofficina, si

moltiplicano locali baby/mummy friendlyconservizi ad

hoc (prodotti genuini, bio…), o attrezzati per ospitare

veri e propri spazi di co-working, e perfino scuole di

yoga. L’opportunità è proprio interpretare le diverse

necessità con il prodotto giusto, per fare un esempio,

la nostra nuova Tea Collection: linea di thè freddi bio

senza coloranti, senza conservanti nézuccheri aggiunti

e rigorosamente in vetro”.

IN PRIMO PIANO

IL CONNUBIO BAKERY-CAFFÈ

Oltrechedalla“capitaledei trend” cheèLondra, un’al-

tra esperienza estera interessante per l’integrazione

dei due“giri” vienedalla

Danimarca

con il format

Café

Guldægget

, nato come panetteria, dove da quando

è stato aggiunto il caffè solo

il 35%

dei clienti effet-

tua un acquisto veloce, mentre il

65%

preferisce una

permanenza più lunga, incrementando così le proba-

bilità di vendita. Sul punto del connubio tra consumo e

acquisto

Fabio Lusetti

, Amministratore di

Foodness

,

è dell’avviso che “…format come il caffè letterario o

il coffee garden sono un po’ superati. Può invece tro-

vare terreno fertile uno spazio in cui ciò che il cliente

consuma direttamente può anche portarlo a casa per

rivivere l’esperienza. Ciò riguarda prodotti di alta qua-

lità, made in Italy, in cui il protagonista è l’ingrediente

controllato e il produttore. Potrebbero avere un buon

marginedi crescitaanche imarketgourmet,quei luoghi

in cui la filiera è diretta dal produttore, dall’acquisto

fino al consumo”.