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Mixer
/ LUGLIO/AGOSTO 2017
IN PRIMO PIANO
Osservatorio Host
vanno dalla prima colazione al dopo cena, è nel DNA
Fabbri–afferma
NicolaFabbri
,Amministratoredi
Fabbri
1905
–. Un secondo aspetto è il travaso di competenze
e tecniche dalla cucina al mondo del beverage e della
caffetteria.Modalitàdifoodpreparationraffinatissimee
nuovi macchinari dalle grandi cucine arrivano anche nei
bar. Assisteremo per questo anche lì ad un aumento di
ricetteepreparazionidimixologysemprepiùfantasiose
e sofisticate, anche da un punto di vista estetico”.
“L’ibridazione non è più una tendenza, è ormai una
situazione acquisita, soprattutto nella direzione delle
panetterie-pasticcerieverso il bar-caffetteriapiuttosto
che viceversa – sottolinea
Enzo Di Serafino
, Respon-
sabile Marketing di
Gruppo Frigomeccanica
–. Molte
panetterie e pasticcerie, oltre alla caffetteria, stanno
integrando anche aperitivi e bevande alcoliche oltre
alla piccola ristorazione calda e fredda, in modo da
coprire tutto l’arcodellagiornata: alcuni locali tengono
aperto quasi ‘H24’, partendo alle 6 con le colazioni e
chiudendo a notte inoltrata con un’offerta di prodotti
appena sfornati e bevande. Le tecnologie 4.0 pos-
sono aiutare molto l’esercente che intende puntare
sull’ibridazione. Il nostro Gruppo ad esempio con i
diversi brand offre una gamma completa di prodotti
che semplificano molte funzionalità”.
Ma naturalmente
l’Italia è un Paese molto diversi-
ficato
e le tendenze non si presentano uguali nelle
diverse aree geografiche. “Nel Mezzogiorno, che è
il nostro principale mercato, al momento la tendenza
all’ibridazione non è ancora arrivata. Il numero di bar e
caffetterie continua a crescere, ma si tratta sempre di
locali tradizionali”, spiega
FaustaColosimo
,Managing
Director di
Caffè Trucillo
. “In Italia, specie al Sud, il bar
tradizionaleèancoramoltoradicatoe, comeevoluzione
del bar italiano nei prossimi anni, più che l’ibridazione
io vedo una maggiore cura della qualità del caffè, con
la comparsa dei monorigine, dei caffè bio ed equo-
solidali e delle diverse modalità di estrazione, ai quali
devono essere educati prima i baristi e poi i clienti”.
Qualità, identità, chiarezza sui target
ai quali ci
si vuole rivolgere sembrano essere le parole chia-
ve della nuova “ibridazione 4.0”, che non è più solo
questione di ampliare la gamma ma di presentar-
si come un’esperienza di consumo a tutto campo,
dal design agli ingredienti, che il consuma-
tore possa sentire affine alla propria “tribù”.
Assisteremo
anche nei
bar ad un
aumento di
preparazioni
sempre più
fantasiose e
sofisticate