36
Mixer
/ LUGLIO/AGOSTO 2017
DOSSIER COLAZIONE
Nutrizionista
che apersone condisturbi
renali in quanto contiene
ossalato che promuove
la formazione di calcoli,
nelle candidosi, o in per-
sone affette da patologie
tiroidee, o che comunque
assumono farmaci per la
tiroide, in quanto la soia
può interferire con il loro
assorbimento, inoltrecon-
tiene sostanze che posso-
no addirittura ridurre la funzionalità della ghiandola.
Ho notato anche che, in molte donne con possibili allergie
alleproteinedellasoia, creagonfiori, ritenzione, ancheperché
contiene fitoestrogeni,maècomunqueunavalidaalternativa
al latte vaccino.
NON SOLO SOIA
Il
latte di riso
è, dopo quello di soia, il più noto. Ottenuto
industrialmente facendo macerare i chicchi in acqua,
aggiungendo poi enzimi e pressando il tutto. Al
liquido ricavatospessovengonoaggiunti adden-
santi, come l’amido di riso o carragenina, e oli
vegetali. Consiglio sempre di optare per il
bio
in quanto contiene pochi ingredienti, chiari,
nessun conservante o colorante.
Le sue proprietà sono legate al fatto che non
contiene lattosio né colesterolo, a differenza di
quello vaccino ad esempio, ma ha più carboidrati,
meno proteine e meno calcio, per questo esistono
delle formulazioni arricchite di sali minerali e vitamine, an-
che se già di per sé contiene vitamina A, B, ma non la B12,
D e molte fibre, per tale motivo aiuta a regolarizzare la fun-
zionalità intestinale. È una bevanda dolciastra, gradevole,
energetica, digeribile e ipocalorica. Sconsigliato però alle
persone affette da diabete.
Esiste anche il
latte di avena,
ottenuto dalla farina dell’o-
monimo cereale. Ricco di carboidrati, vitamina E, privo di
lattosio, di colesterolo e a bassissimo contenuto di grassi,
ipocalorico ma saziante rappresenta una valida alternativa al
latte di origine animale. Sconsigliato però ai celiaci a meno
che sia segnalata sull’etichetta la dicitura
gluten free
.
Esistono anche tipologie di latte dal sapore più esotico co-
me il
latte di cocco
, derivato dalla spremitura della polpa
grattugiata di cocco in acqua calda. È privo di lattosio e di
glutine ma, rispetto al latte di soia ad esempio è più calorico
e ricco di grassi.
Fonte di vitamina C ed E è un potente antiossidante, ricco
anchedi magnesio, potassio, selenio, ferro, zinco, oli vegetali
e proteine. Ottimo per preparare gustosi frullati di frutta per
chi volesse una colazione più salutare.
Infine il
latte di mandorla
, anch’esso molto conosciuto e
utilizzato. Si ottienedalla spremitura in acqua dellemandorle
tritate. È una bevanda priva di lattosio, colesterolo e gluti-
ne, dissetante, gradevole, ricco di fibre - quindi amico della
funzionalità intestinale-; è inoltre considerato un potente
antiossidante, perché ricco di vitamina E, A, D. Contiene
proteine, zinco, ferro, magnesio, potassio e
grassi buoni, per tali motivi rappresenta
una buona bevanda, soprattutto se
consumata fredda nei mesi estivi.
Anch’esso ottimo per preparare
dolci e frullati.
BISCOTTI E BRIOCHE
Per quanto riguarda le delizie
fragranti della prima colazione,
sul vostro bancone – magari in
bella mostra in alzatine di vetro
scenografiche –, non potranno
mancare:
briocheconfarina integra-
le
, con un indice glicemico inferiore alle
classiche,magarifarciteconmieleomarmellata
biologiche contenente meno zuccheri e più buone,
brioche
per celiaci
preparate con
farinasenzaglutine,oppure
biscottini etortevegane
a
base di
grano saraceno
, o
di
mais
, ad esempio, – en-
trambe
gluten free
e a bas-
so indice glicemico –,
latte
vegetale
a scelta tra quelli
elencatiinprecedenza,
olio
extravergine
più salutare
del burro e dei grassi ani-
mali utilizzati neidolci indu-
striali,
zucchero di canna
o
stevia
, più ipocalorici. Non
sarannobuonissimi esoffici
come i dolci tradizionali ma sicuramente più amici della
lineaesicuri per i più intolleranti. Buonacolazionea tutti!
Intolleranza
al lattosio
Causata dal deficit dell’
enzima lattasi
,
capace di scindere il
lattosio
– zucchero
del latte vaccino, di capra, di asina e
materno –, in
glucosio
e
galattosio
. Per
tale motivo, il lattosio rimane indigerito
e permane nell’intestino dove la flora
batterica lo fa fermentare, creando
fastidiosi disturbi enterici quali diarrea,
gonfiore, tensione, dolore addominale e
meteorismo.
Celiachia
Si tratta di un’intolleranza permanente
al
glutine
– componente proteica dei
cereali, presente nel frumento ma anche
nell’orzo, nel farro, nella segale, e in
quello che erroneamente chiamiamo
Kamut – che, una volta assunto,
scatena una reazione del sistema
immunitario capace di determinare
un’infiammazione cronica dell’intestino
tenue con conseguente scomparsa dei
villi intestinali e mancato assorbimento
dei nutrimenti.