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on chiamatela cucina spagnola! La cucina

catalana è infatti un ottimo mix di piatti di

mare della tradizioni mediterranea della co-

sta, con piatti di terra, di carne e verdure,

e di montagna, a partire dai funghi, dei suoi Pirenei.

Naturalmente però con una grossa impronta spagnola,

del Sud soprattutto e della dominazione araba, con

prodotti diventati base di molti piatti tradizionali, dal

riso alle melanzane, dagli spinaci ai limone o ai fagioli,

con una grande cura per i piatti a base di verdure, te-

orizzati per la loro salubrità anche dal filosofo, teologo

e mistico (e quant’altro) Ramon Llull nel 1200, sapien-

temente mescolata a una cucina di stampo europeo,

di origine visigota e medievale, con un trionfo di carni

e cacciagione, unico cibo per i signorotti medievali che

disprezzavano invece i prodotti dell’orto. Senza dimen-

ticare la grande influenza dei porti, e di Barcellona in

particolare, della regione, con la zuppa di pesce locale,

il

Suquet

, che con le sue particolarità la si trova in ogni

porto mediterraneo; dal caciucco livornese alla

Boul-

labaisse

di Marsiglia, dal

Broetto

triestino (o brodetto

marchigiano) alla

Kakavia

greca, dal

Cuscusu

trapanese,

di origine araba, alle zuppe, appuntomagrebine, come

la

Chreime

tunisina, anche con elementi giudei.

Insomma una ricchezza che deriva dalle tante influenze

che una regione di passaggio come la Catalogna ha

subito, senza dimenticare i tanti prodotti del territorio,

tra cui segnaliamo i tipici

calçots

, una varietà locale di

cipollotti, dalla forma tipicamente allungata, che si con-

sumano in inverno fino ad aprile, anche in “grigliate”,

o

calçotada

, cotti sulla brace e su tegole di laterizio e

accompagnati dalla tipicasalsacatalana

Romesco

, salsa

tipica di Tarragona, a base di pomodoro, peperoncino,

aglio, prezzemolo, mandorle, nocciole, pinoli e pane.

SALSE PER OGNI GUSTO

Salse, ma non come quelle a volte grasse della vicina

Francia, che sono tipiche della cucina catalana, come

l’

aiolli

, che si trova anche in Provenza, emulsione di

oliod’oliva, limone e aglio con anche una versione con

le uova, o il

Xaté

, una salsa elaborata con mandorle

e nocciole tostate, briciole di pane, aglio, olio, aceto,

sale e peperoncino locale che dà il nome anche a

un’insalata altrettanto elaborata.

Salse che si trasformano anche in dessert (

postre

)

come la

Ginestada

, ovvero una crema di riso, zaffera-

no e latte di mandorle (ancora le mandorle…), e che

accompagnano diversi piatti di questa gastronomia,

a volte anche piuttosto ricercata. E che prevede piatti

con cotturedi diverse tipologie; brace, forno, padelle,

cocci, etc., accompagnatecondiversi sapori, dal succo

di limone allo zenzero, dal coriandolo alla galanga

(simile allo zenzero) e profumati con acqua di rosa

o mix di spezie sconosciute, come succedeva nella

SUQUET

CALÇOTADA

AIOLLI

LUGLIO/AGOSTO 2017 /

Mixer

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