DICEMBRE/GENNAIO 2018 /
Mixer
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landia), dopo numerose preselezioni su base locale, cui si
sono presentati centinaia di professionisti. L’Espresso Italia-
no Champion è infatti viene promosso nei Paesi aderenti al
circuito dell’
Istituto Internazionale Assaggiatori di Caffè
.
Nelle precedenti edizioni si erano affermati l’italiano
Filippo
Mezzaro
(2014), il greco
GiannisMagkanas
(2015) e appunto
il coreano
Park Dae Hoon
(2016).
LA COLLANA DEL CAFFÈ REGIONALE
Turismo e ristorazione in letteratura rappresentano un con-
nubio ricorrente. A riproporre la combinazione in chiave caf-
feicola, regionale e ciclistica è il PhD in Scienza, Tecnologia
ed Economia nell’Industria del Caffè
Andrej Godina,
in una
collana giunta al secondo volume dedicato al Veneto e dopo
seguito un primo testo intitolato ‘Un caffè in Toscana’.
“L’idea –dice Godina – è nata per promuovere il ‘Pausa caffè
festival di Firenze’, per avvicinare al consumatore il caffè di
qualità, grazie a un gruppo di torrefattori della regione che
lavorano per l’eccellenza. Per citarne alcuni,
Piantagioni del
Caffè
,
Oriental Caffè
,
Moka Oriental
,
Caffè Sanapo
”.
Nel secondo volume, lanciato a Host in ottobre, gli itinerari
proposti si prestano alla percorrenza in bicicletta con la con-
sulenza di
Cicli Pinarello
. Una vera e propria guida utile per
attraversare Riviera del Brenta, Treviso, Bassano del Grappa,
Cortina D’Ampezzo e la montagna del bellunese, attraverso
i luoghi in cui sono situate alcune storiche realtà della regio-
ne, quali
Astoria
,
Bristot
,
Car-
raro
,
Dersut
,
Diemme
,
Elektra
,
Hausbrandt
,
Julius Mein
l,
Ke-
ber
,
Macap
,
Mazzer
e
Vescovi
.
I testi sono sempre in due par-
ti, la prima racconta ai consu-
matori fatti storici, aneddoti e
indicazioni tecniche attinenti al
caffè, la secondapresenta i tor-
refattori che si adoperano per
trasmettere la cultura di pro-
dotto agli operatori di settore:
“Nonèunadicotomia – conclu-
de Godina – ma un racconto
che accosta filiera di produzio-
ne con la filiera del consumo”.
Infatti nel libro non mancano
storie e volti di coltivatori come
quella del contadino Panchito
di Las Capuchas in Honduras,
piantagione nei pressi di Santa
Rosa de Copàn sul confine con
il Guatemala.
FIORI DI CAFFÈ E CASCARA
PER IL MIXER
Tra i coltivatori di caffè è piuttosto diffusa l’idea secondo cui
“della pianta non si butta via nulla”. Anzi per chi lo fa sono
guai commerciali! Perché per esempio dai “fiori di caffè” si
può ricavare un prezioso infuso che al gusto ricorda il the
al gelsomino con note di vaniglia. Spiega
Simone Pecora
,
Quality Control Manager di
Aziende Riunite Caffè
(Arc):
“Secondo la ratio, perottenereunabevandaequilibratasotto
il profiloorganoletticosi impiegano2-3gdi fiori essiccati ogni
250 ml di acqua”. Il prodotto si presenta in petali di Arabica
lunghi 18 mm, o di Robustamisuranti 30 mme può arrivare a
costareanche600euroal kg.
Una cifra giustificata dall’im-
pegno necessario a organiz-
zarne la raccolta. La pianta
adultadel caffè infatti fiorisce
solamente dopo la stagione
delle piogge arrivando a ge-
nerare dai 30 ai 40mila fiori
che impiegano appena 3-4
giorni per sfiorire. È questo
ilmomento incui, primadella
naturale caduta, vanno im-
mediatamente raccolti per
preservarne la possibilità di
utilizzo.
“Stiamo entrando in questo
segmento–dicePecora–che
per il momento interessa ad
alcune caffetterie con torre-
fazione. Abbiamo individua-
to un fornitore thailandese,
ma la ricerca di prodotto nel
mondo è ancora in essere”.
Una seconda referenza
interessante per il mondo mixology è la Cascara, ossia
la drupa del caffè essiccata ancorché privata del chicco.
Dal gusto dolce che richiama la ciliegia o la prugna, con-
clude Pecora “Si può assumere a seguito dell’infusione
con una ratio di 5 g per 100 ml”. Il prodotto è già
disponibile e con costi decisamente accessibili.
FABIO DOTTI DURANTE LA GARA
ANDREJ
GODINA
SIMONE PECORA PREPARA
UN INFUSO DI CAFFÈ