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APRILE 2018 /

Mixer

1

L’

azzardo del mese”, ormai possiamo chiamarlo così,

riguarda il vino – anche quello fermo – innalzato al

ruolo di protagonista della mixability.

Quando ho proposto di affrontare il tema che cam-

peggia sulla nostra copertina le prime reazioni sono state

all’insegna del “No, questo non si fa!”. Non mi sono dato per

vinto: in un’epoca in cui nei cocktail si usa di tutto, dalle erbe

ai fiori, passando per spezie e ogni genere di sostanza legale

e commestibile, mi pare normale che i tempi siano maturi per

un rilancio nella miscelazione di uno dei più nobili prodotti del

Made in Italy

. Si tratta certamente di una scelta “fuori dagli

schemi”quelladiandareoltreipochiclassiciabasedispumante,

eppure, a sentire i barman che abbiamo intervistato, èpossibile

osare di più sia con i bianchi che con i rossi. E poi l’uso del vino

nei cocktail comporta anche vantaggi pratici non indifferenti:

permette una riduzione del costo del drink; offre soluzioni a

bassa gradazione alcolica che vanno incontro alle esigenze di

chi rifugge dai bicchieri a base di superalcolici; infine, cosa non

da poco, si tratta di un sistema intelligente che permette di non

sprecare il contenuto delle bottiglie già aperte…

L’articolo di pag. 36 non si limita alla semplice teoria ma, come

d’abitudine, fornisce anche una serie di ricette che saranno di

sicura ispirazione per i nostri lettori.

In questomese che, per tradizione, è dedicato al vino fuori casa,

nonpotevamancareun’inchiestacheraccontalenuovetendenze

del settore, apartireda chi hamesso il

nettaredi Bacco

al centro

del proprio business, come le vinerie e gli wine bar (a pag. 46).

Fa piacere scoprire che sono soprattutto i più giovani a puntare

sullaqualitàealtrettantoche leproposteal calice sianosfruttate

come opportunità di conoscere le novità, sperimentare gusti

e sapori, migliorare ulteriormente la conoscenza del prodotto.

Grandespazioanchesuquestonumeroaquellochesuccede

al di fuori dei confini nazionali.

Riflettori puntati su Londra,

localitàtopa livellomondialesul frontedei nuovi stili di consumo

(a pag. 6). Il futuro in scena nella metropoli inglese racconta di

format vegani, condivisi e giovani, apprezzati dai

millennials

e

dai loro fratelli minori della

generazione z

.

Apropositodi novità, avevamoparlatodegli hamburger vege-

tali, quasi identici agli originali non solo nell’aspetto ma anche

nel gusto. La nostra giornalista Anna Muzio non si è lasciata

scappare l’occasione di provarne uno: a pag 7 il suo giudizio

che, vi anticipo, è positivo…

Una seconda località che ci racconta come cambia il mondo

fuori casa è Copenaghen: nella capitale danese il tema do-

minante è quello dell’intimità, della ricerca dello star bene in

compagnia in atmosfere accoglienti (a pag. 12).

L’analisi dell’Ufficio Studi di Fipe-Confcommerciodescrive

un settore, quello dei bar e ristoranti, che ha un eleva-

tissimo turnover di chiusure ed aperture

(a pag. 18). Le

ragioni, si sa, sono molteplici, non ultima un certo grado di

improvvisazione che spinge molti a lanciarsi in avventure

senza calcolare in anticipo le fatiche e le difficoltà a cui dovrà

andare incontro. Ma lo studio evidenzia anche una arretra-

tezza nell’uso della tecnologia da parte dei bar/ristoranti,

un campanello d’allarme, segno di una certa fatica a stare

al passo coi tempi…

Facile dire caffè ma, più che al singolare, sarebbe meglio

parlarne al plurale.

La nostra inchiesta a pag. 20 mostra che

le differenze regionali contano moltissimo quando si parla di

espresso. Abitudini e retaggi di un antico passato, sono dure

a morire (e non è detto che debbano farlo).

Chiudiamo con un giochino… (a pag. 24). Quanti lettori cono-

scono gli ingredienti e le modalità di preparazione di un caffè

calabrese, uno padovano, un bicerin torinese, un caffè alla

salentina e uno alla valdostana?

Il vino nei cocktail:

quando osare conviene

L’EDITORIALE

di David Migliori

I molti vantaggi di una soluzione inconsueta, il futuro

in arrivo da Londra e Copenaghen, un quiz sui caffè regionali