PIÙ VERO DEL VERO:
IL B12, HAMBURGER SANGUINOLENTO
MA 100% VEGETALE, E UNA PIÙ TRADIZIONALE
POLPETTA VEGETALE, A BASE DI BARBABIETOLA,
DAL GUSTO PIÙ “TRADIZIONALMENTE
VEGETARIANO”, ENTRAMBI DI MILDRED’S
APRILE 2018 /
Mixer
7
vegano a Dalston, l’Andu Café. I clienti? Di tutto un
po’: “Metà vegetariani e vegani, metà onnivori – dice
Hugo Rocha
, store manager di Mildred’s – c’è chi vie-
ne per convinzione, chi per curiosità, chi per stare più
leggero. Di sicuro al momento a Londra c’è un grande
interesse per il cibo vegetale”.
I COCKTAIL BAR MATRIOSKE
“Mettere su” il proprio locale è affare assai complicato
e costoso. Perché allora non utilizzare gli spazi di un
ristorante o un bar più classico per proporre la propria
personale idea di mixology o di cucina?
L’
Evening Standard
l’ha chiamato “effetto matrioska”,
è sempre più diffuso a Londra e può essere declinato
in vari modi: un ristorante con pochi tavoli dentro un
bar, un banco da mixology in un ristorante, o una cu-
cina diversa, etnica o vegana ad esempio, all’interno
di un locale tradizionale. Al Blue Post, pub di Soho
recentemente rinnovato, le anime sono addirittura tre:
il classico pub, il cocktail bar e un mini ristorante da 11
coperti che cavalca uno degli altri trend del momento:
il tavolo, anzi il bancone con cucina a vista, condiviso.
Dove socializzare con i vicini di tavolo.
L’ANDU CAFÉ,
ETIOPE-VEGANO
UN HAMBURGER
SANGUINOLENTO E VEGETALE?
L’ABBIAMO PROVATO
Un hamburger che sembra vero, ovvero di carne, ma non lo è.
Anche in questa direzione – controversa perché per nulla apprezzata
dai vegani puristi, che la snobbano come inutile e anche un po’
sfigata, stile “vorrei ma non posso” – va l’evoluzione del cibo del
futuro. Ma di cosa sa un hamburger vegano sanguinolento? Sono
andata a provare il B12, la versione britannica del bleeding burger
(nato a San Francisco, dagli anni ‘60 mecca del vegetarianesimo)
realizzata dalla start up Moving Mountains.
A Londra ce l’ha solo Mildred’s, terza succursale di uno storico
locale vegano di Soho. Spiega Hugo Rocha: “Ce l’hanno proposto
e abbiamo pensato di provare a metterlo in menu. Non è
semplicissimo perché per avere un risultato ottimale è necessario
rispettare rigidamente i tempi di cottura: per questo lo proponiamo
per ora solo a mezzogiorno, perché la sera intralcerebbe
l’andamento della cucina. Di certo ha suscitato molto interesse,
abbiamo avuto grande risonanza sulla stampa come ‘il primo
hamburger al sangue vegetariano di Londra’”.
Il B12 è in effetti simile per aspetto e soprattutto consistenza a
quello di carne, mentre il sapore è una sorta di strano ibrido, a metà
tra un falafel e una carne di manzo, gradevole al palato. Sarà questa
la carne del futuro? Intanto Aspettiamo di provare quella creata in
laboratorio, che secondo Josh Tetrick, CEO della californiana Just,
sarà commercializzata in Asia entro la fine del 2018.
IL BANCONE CONDIVISO EVELYN’S
KITCHEN, 11 COPERTI NELLO
SCANTINATO DEL PUB BLUE POST