CARLA, FRANCESCO, PAOLO
E GIOVANNI TRIMANI
TRIMANI
DOSSIER VINO
Enoteche e wine bar
46
Mixer
/ APRILE 2018
S
ì, perché la svoltaèproprionel calice. Per analizzare in
dettaglio la questione è necessario fare alcune brevi
precisazioni riguardo all’analisi eseguita daColdiretti
e dalla Camera di commercio di Milano: ne esce un
quadro molto incoraggiante sulla crescente attenzione del
clienteallaqualitànegli acquistidi vino. Lodimostra l’interesse,
soprattutto da parte di giovani, a informarsi sulle caratteristi-
che dei vini partecipando a corsi di sommelier e degustazio-
ni. Sempre secondo Coldiretti, l’enoturismo genera oggi un
indotto di quasi 3 miliardi di euro l’anno e i dati confermano
che è in atto una vera e propria rivoluzione, con un aumento
recorddegli acquisti delle famigliedel 3%, trainatodai viniDoc
(+5%), dalle Igt (+4%) edegli spumanti (+6%). Una attenzioneal
mondodelvinodainterpretarecomeunanuovaeconsapevole
espressione culturale in fermento. Le scelte delle tipologie di
vino, la conoscenza del prodotto, l’abbinamento al cibo, sono
tutti elementi che identificanosemprepiù il consumatore-tipo,
con cui enoteche e wine bar devono fare i conti offrendo un
servizio ancora più attento, qualificato e spunti inediti.
DA VINAI A WINE BAR
Le occasioni di approfondimento sui vini sono moltissime. In
una città come Roma, a parte le degustazioni, presentazioni
e incontri in quasi tutti i wine bar ed enoteche, notevole im-
portanza hanno anche gli eventi pubblici, organizzati dalle
principali associazioni e guide. Tra queste il
Mercato della
FIVI
, un vero e proprio palcoscenico per enoappassionati e
curiosi dove laFederazione ItalianaVignaioli Indipendenti, da
un paio di anni a questa parte, racconta il mestiere di vigna-
iolo, dalla vigna alla bottiglia. Appuntamenti che riscuotono
grande successo e che portano, in generale, a una richiesta
più “indipendente” da parte dei consumatori i quali stanno
sviluppando spirito critico e di ricerca: non si fermano solo
ai grandi classici, ma voglio scoprire nuove realtà, nuovi vini
e nuovi abbinamenti. È quanto è emerso dalle riflessioni di
Francesco Trimani, “vinaio” come ama definirsi, dello storico
Trimani
a Roma, il più antico negozio di vino della “città eter-
na” fondato nel lontano 1821. Un’attività che è proseguita
ininterrottamente negli anni adeguando il punto vendita alle
richieste del mercato, passando da osteria con cucina fino
all’attuale locale che conta circa 6.000 referenze. Nel 1991,
al leggendario negozio di vini, si è affiancato
Trimani Il Wine
Bar
, primo locale italiano a utilizzare il termine anglofono e a
offrireunamescita al calice abbinata al consumodi appetizer.
Oggi Trimani èguidatoda Paolo, Carla, FrancescoeGiovanni
ed è proprietario anche di un’azienda vinicola ad Anagni, la
Colacicchi. È a Francesco Trimani che chiediamo di raccon-
tarci l’evoluzione da vinai a wine bar in rapporto alle nuove
richiestedel consumatore: “Da semprepreferiamo chiamarci
Calice
delle mie brame…
…QUALI SONO LE NUOVE TENDENZE DEL “REAME”?
ABBIAMO PROVATO A CHIEDERLO AD ALCUNE REALTÀ
CHE SI OCCUPANO DI VENDITA DI VINO, E NON SOLO,
PER CAPIRE COME STA CAMBIANDO LA DOMANDA
DA PARTE DEI CLIENTI E L’OFFERTA DELLE AZIENDE
di Elisa Facchetti