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ENOTECA

DELLA VALPOLICELLA

COSCIA D’OCA

AL FORNO

CON CASTAGNE

ADA RIOLFI, TITOLARE

CON CARLOTTA MARCHESINI

DELL’ENOTECA

DELLA VALPOLICELLA

48

Mixer

/ APRILE 2018

DOSSIER VINO

Enoteche e wine bar

Di solito proponiamo a bicchiere tutta la gamma dei cinque

vini prodotti in Valpolicella, abbinati ad altrettante piccole

portate di cibo”. La formula della degustazione di più calici,

prevedeanche inquestocasouncambiamentonellagestione

della cantina: a ogni piatto del menu viene infatti abbinato

un calice di vino, per offrire una panoramica completa del

grande potenziale di questo territorio, rispondendo così alle

richiestedi unconsumatore,moltospessostraniero, chevuole

godere di un excursus dei migliori vini della Valpolicella. Ada

ci racconta la sua proposta: “I piatti che compongono il menu

cambiano con la stagione, ma restano fermamente legati al

territorio, così come la proposta dei vini in abbinamento. Ad

esempio consigliamo un antipasto con Valpolicella, un primo

piatto con Valpolicella Superiore, un secondo con il Valpo-

licella Ripasso, un formaggio con l’Amarone e un dolce, di

solito secco, con il Recioto”. Per quanto riguarda il consumo a

bottiglia vengonoproposte sempre formati da 750ml, anche

se, come ci illustra Ada, capita e con una certa frequenza che

vengano richiesti i formati magnum da 1.500 ml.

La tendenza sembra quindi procedere verso una proposta

al calice sempre più qualificata. Rimane dunque in ombra

la mescita di vino alla spina, che per la sua caratteristica

intrinseca richiede una beva immediata e meno “meditata”.

Viene confermata invece l’attenzione alla proposta di vini

locali, molto richiesti da un consumatore attento al territorio

che predilige anche abbinamenti con pietanze tipiche. Dati

confermati anche da un importante distributore italiano di

vini e distillati di qualità,

Pellegrini Spa.

Pietro Pellegrini, Pre-

sidente dell’omonima società, ci spiega come il consumatore

sia diventato sempre più appassionato, attento e informato.

La formula di offrire vino al calice è sempre più in uso “È però

fondamentale – illustra Pietro Pellegrini – che nei luoghi dove

avvienetaleconsumazionesiasemprepresenteunaper-

sonamoltopreparata, nei ristoranti comeneiwinebar”.

IL TERRITORIO NEL BICCHIERE

Nellazonacollinarecheprecede l’iniziodellePrealpi Veronesi,

in Veneto, la Valpolicella era conosciuta fin dai tempi degli

antichi romaniper laviticoltura,inparticolareper laproduzione

del vino Amarone. In questa zona così fortemente ancorata

alle tradizioni, cambia anche il puntodi vistadel consumatore

che arriva fin qui con le idee ben chiare. Questa è la terra

dell’Amarone, dei grandi vini rossi dellaValpolicellaedei piatti

della tradizione. Qui il consumatore cerca i grandi classici e

si lascia guidare dall’esperienza di chi questo territorio lo

vive tutti i giorni e sa offrire un giusto equilibrio tra calice e

sapori nel piatto. Ada Riolfi, titolare con Carlotta Marchesini

dell’

Enoteca della Valpolicella

, ha da sempre puntato sulla

straordinaria eccellenza di quasi 90 produttori della Valpoli-

cella, abbinando un menu della tradizione e legato alle sta-

gioni. “Noi operiamo in Valpolicella – ci spiega Ada Riolfi – e

la maggior parte del vino che usiamo appartiene al nostro

territorio, fatta eccezione per qualche incursione di Soave,

Custoza e Lugana per i vini bianchi. I nostri consumatori sono

in gran parte stranieri e si affidano al nostro suggerimento.