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fermatissimo titolare (e cuoco

competente e appassionato)

dei milanesissimi

Casa Ramen

e

Casa Ramen Super

, due lo-

cali dal target differente: “il

primo, aperto nel 2013, è in

linea con i Ramen giapponesi.

Non si prenota, si mangia alla

buona, si lascia libero il tavolo

(incomuneconaltri avventori);

il secondo, che ha poco più di

un anno di vita, è più simile a un ristorante, con tempi più di-

latati e un’offerta food più completa” (al contrario del primo,

quest’ultimo è però di fascia più alta). Il Ramen anche “all’i-

taliana” quindi funziona, soprattutto nelle grandi metropoli

come Milano e Roma.

TRA ITALIA E GIAPPONE

A patto però che ognuno trovi la sua strada per diversificarsi

dai competitor.Come fa

BrendanBecht

, delmeneghino

Zazà

Ramen

: “èunambienteraffinato,dovermangiareeconversare

LA CUCINA DEL

MAMA-YA RAMEN

A ROMA

RISTORAZIONE

Asian food

70

Mixer

/ APRILE 2018

senza fretta, dando anche un’occhiata

alle opere d’arte contemporanee che

periodicamente alcuni artisti affermati

realizzano per il mio locale. Questo mi

permettedi offrirequalcosachealtri non

hanno”. La commistione tra cultura ga-

stronomica del Sol Levante e abitudini

e stili di vita propri del nostro paese,

poi, può portare al soluzioni che me-

scolano Italia e Giappone; ecco quindi

l’ideadi

MargheritaSavarese

, del capi-

tolino

Mama-YaRamen

: “danoi impazza

l’happy hour. Perché non proporlo nel

mio locale? Un aperitivo giapponese,

accompagnato da birre nipponiche e

sakè”. Sushi, Sashimi e, ora, Ramen: una

moda del momento, un facile e veloce

innamoramentooc’èdi più?

Alessandro

Vetuschi

di

Ramen Bar Akira

di Roma

ha le idee chiare: “oggi la gente viaggia,

vede e assaggia tutto, ha il palato fino.

Noi italiani inmodo particolare, e credo

che siano qualità e unicità a vincere. Il

Ramen non è marketing ma un piatto vero e autentico che

genera una sorta di sincretismo gastronomico incredibile e

dal gusto eccellente”. Viene da chiedersi, infine, come mai

il Ramen, dalla capitale in giù, sia quasi sconosciuto: proba-

bilmente le ragioni vanno ricercate soprattutto nel clima (il

nord e il centro Italia sono più freddi rispetto al meridione,

quindi un piatto bollente come il Ramen forse non è pro-

prio tra i preferiti al sud). La prova? Chi cucina Ramen

lavora soprattutto tra il tardo autunno e l’inverno...

TUTTI I GUSTI DEL RAMEN

Il significato del nome Ramen è incerto, ma i più lo

associano al tipo di pasta usata per la preparazione, i

noodles, diffusi nei paesi asiatici, dalla forma lunga e

sottile, preparati con un impasto a base di farina e acqua

(senza uova). Si tratta di un piatto sostanzioso di cui

esistono moltissime varianti: ogni località giapponese ha

la propria versione. Il brodo, che può essere di pesce o di

carne, viene spesso guarnito con una serie di ingredienti

aggiuntivi: alghe secche, cipolla, maiale a fettine, uova,

eccetera. Il Ramen (talmente diffuso da meritare ben

tre musei a lui dedicati e, dal 1958, anche una versione

istantanea che a tutt’oggi sfiora i 100 miliardi di confezioni

l’anno) può essere inoltre insaporito con salsa di soia o di

miso, ma anche con sake o zenzero.

LA CUCINA DEL

RAMEN STATION

DI TORINO

IL ZAZÀ RAMEN

A MILANO

RAMEN BAR

AKIRA

A ROMA