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e a consigliare il vino al consumatore

e si basa su una tipologia di assaggio

che si definisce poetico.

Queste due tecniche hanno basi

scientifiche?

No, solo in parte. Gli approcci dal

punto di vista scientifico sono quelli

legati alla cosiddetta analisi sensoriale

che noi non insegniamo e in cui vi è la

componente della statistica applicata

secondo schemi precostituiti, quindi

fondati sulla ripetitività del dato rac-

colto in seguito all’analisi. Questo tipo

di assaggio è teso a stabilire quanto

sia vero che un determinato prodotto susciti effettiva-

mente una specifica percezione: “quanto sa” di ribes,

“quanto sa” di pane, quanto di mandorla eccetera. È

assolutamente valida, ma non ci dice se il vino è buono

o meno ne individua la sua tipicità come avviene du-

rante l’assaggio organolettico, sempre individuando i

percettori, cioè i sentori, su base qualitativa.

DECANO DELLA SOMMELLERIE

Spesso la sua fama lo precede e, pronunciato il suo

nome, non avrebbe necessità di presentazioni. Tanto è

che a differenza di molti suoi colleghi il suo profilo pro-

fessionale si trova suWikipedia. Classe1952, Giuseppe

Vaccarini, enologo e vincitore nel 1978 del Concorso di

Miglior sommelier del mondo ASI

è stato sommelier

e direttore di diversi importanti ristoranti come

Mar-

chesi

a Milano o la

Locanda La Morosa

di Sinalunga.

Fino al 2011 si è dedicato alla formazione nelle materie

enologiche come Professore all’

Istituto Alberghiero

Carlo Porta

sotto la guida

del

PresideNardi

.Epoian-

che in qualità di membro

AIS (Associazione Italiana

Sommelier) di cui è stato

anche Presidente. Termi-

nata questa esperienza nel

2002, nel 2007 su richiesta

del board ASI ha costituito

ASPI:“L’ItaliaèunPaesedel

vino mi dissero – racconta

Vaccarini – vi è la necessità

di un’associazione che rag-

gruppiiprofessionisti”.Con

l’avvento di ASPI i somme-

lier italiani ebbero la possibilità di accedere alla for-

mazione internazionale e ai concorsi che contano nel

mondo del vino: “Le competizioni come il Mondiale

e l’Europeo ASI – dice il decano della sommellerie

italiana – servono a dare visibilità alla professione e

sono utili per far emergere i giovani professionisti. Le

esperienze professionali all’estero sono fondamentali

per la professione di sommelier”.

Gabriele del Carlo

(Giorgio V a Parigi),

Matteo Ghi-

ringhelli

(IYO Milano),

Alberto Piras

(Aimo e Nadia),

Giacomo Morlacchi

(Enrico Bartolini MUDEC),

Davi-

de Valerio

(Unico Milano),

Fabio Scarpitti

(Enoteca

Scarpitti Milano) sono solo alcuni dei grandi sommier

italiani di oggi che aderiscono ad ASPI e a cui Vac-

carini ha trasmesso didattica e formazione fin dai

tempi del Porta.

Quando gli si chiede quanto sia scientifico l’approccio

poetico al vino tipico del sommelier risponde: “Atten-

zione! Il metodo ha basi tecniche perché il naso non

sbaglia edè uno strumentodi per se scientifico”. Basta

educarlo. Per ciò il terzo livello ASPI di Sommelier Pro-

fessionistasi raggiungedopoalcunimesi di tutoratoda

parte di un esperto che segue l’aspirante in seminari

sul lavoro per alcuni mesi. “Per permettere l’accesso

alla formazione ASI – ha detto in conclusione – oltre ad

ONAV ho proposto la collaborazione con ASPI anche

ad altre associazioni”.

Il Concorso ASPI per miglior sommelier di Italia si terrà

il 6-7 ottobre 2018 all’hotel Visconti Palace di Milano. I

concorsi europeo emondiale ASI hanno cadenza trien-

nale e si svolgeranno rispettivamente a Cipro

nel 2020 e dal 15 al 20 marzo 2019 ad Anversa.

28

Mixer

/ MAGGIO 2018

PUBBLICO ESERCIZIO

Iniziative

RAPISARDA ALLA

PROVA ABBINAMENTO PIATTO

GIUSEPPE VACCARINI,

PRESIDENTE

DI ASPI