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Mixer
/ MAGGIO 2018
PUBBLICO ESERCIZIO
dimensioni. Il consumo interno, pari a 6 miliardi di tazzine
all’anno, è coperto secondo i dati Cerved del 2016 quasi
esclusivamente dal non decaffeinato, che ha coperto nello
stesso anno il 95,5% del mercato. Un dato in crescita, visto
che nel 2018 si stima arrivi al 95,8%.
Sempre secondo Cerved nel nostro Paese ci sono 700 im-
prese che operano nella torrefazione, con 6.300 addetti, un
fatturato di 3,5 miliardi di euro, un’importazione che copre
il 7,8% del mercato interno e un’esportazione pari al 35,1%
della produzione. L’Italia, la cui produzione è cresciuta del
4,6% tra il 2016 e il dato stimato del 2018, è il quarto Paese
al mondo per esportazione di caffè torrefatto dopo Stati
Uniti, Germania e Belgio. I principali Paesi a cui “vendiamo”
il nostro caffè sono Austria, Spagna e Germania.
Produciamo e vendiamo anche macchine per espresso, un
mercato ingrandeespansionesecondoUcimac: il girodi affari
è di 445 milioni (2016) con una crescita rispetto all’anno pre-
cedentedel 4,7%dovuto soprattuttoall’export (cresciutodel
3,8%) e una previsionepressoché analoga per il 2017 (+4,5%).
In crescita anche il numerodi caffèerogati dallemacchinedi-
stributrici automatiche. Secondo i dati di vendita di Confida,
nel 2017 il vending ha “sputato” 2,7 miliardi di caffè, con un
aumento dello 0,59% rispetto al 2016. Il caffè traina l’intero
mercato, che vale 3,5 miliardi di euro a fronte di 11,1 miliardi
di consumazioni complessive. Dato che comprende anche il
porzionato, ossia il segmentodelle capsuleedelle cialde che
nel 2017 ha fatturato 1,7miliardi di euro con una crescita del
5,1%, fruttodi 6,1miliardi di consumazioni. Il parcomacchineè
aumentatodello+0,65%nel 2017, conoltre810mila vending
machine installate lungo lo Stivale, che fanno dell’Italia il
primo Paese in Europa (seguono la Francia con 590mila ven-
dingmachine e laGermania con 550mila). I distributori sono
diffusi nell’industria (35%), in uffici privati (15%), commercio
(13%), scuola e università (13%), ospedali (11%), uffici
pubblici (6%) e luoghi di transito (4%) e di svago (3%).
Fonte: host
Caffè
C
resce la produzione di caffè nel mondo. Secondo
l’ultimoreportdell’Ico (l’International coffeeorgani-
zation) laproduzione stimatanel 2017/18èdi 159,66
milioni di sacchi di caffè verde, pari a 9,58 milioni
di tonnellate. L’aumento è dell’1,2% rispetto al 2016/17, con
una crescita netta della Robusta (+12,1%) e una diminuzione
dell’Arabica (-4,6%). Cresce anche del 3,2% il volume di caffè
esportatotraottobre2017efebbraio2018,pari a50,98milioni
di sacchi, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente
l’export si era fermato a 49,41 milioni di sacchi.
Laproduzionecomunqueapparepiùchesufficienteacoprire
la domanda di caffè nel mondo, con un surplus pari a 778mila
sacchi. Questo fenomeno ha naturalmente conseguenze sui
prezzi, diminuiti da febbraio a marzo del 2018 dell’1,1% (da
114,19 centesimi di dollaro alla libbra a 112,99) e in un anno
addirittura del 18,6%.
Nel 2017 i 159,66 milioni di sacchi sono stati soprattutto di
Arabica (97,43 milioni, il 61,0% del totale) mentre la Robusta
si ferma a 62,23 milioni di sacchi. Prima area per produzio-
ne il Sud America (70,59 milioni di sacchi) davanti a Asia e
Oceania (49,48), Messico e America Centrale (21,92) e Africa
(17,66). In termini di nazioni i primi tre produttori sono Brasile,
Vietnam e Colombia. Tra le aree che consumano più caffè
spiccano l’Europa (51,93 milioni di sacchi) davanti a Asia e
Oceania (35,17), Nord America (29,66), Sud America (25,42)
e Messico e Centro America (5,33).
In Europa l’Italia con 8,8 milioni di sacchi nel 2013 (per l’Eu-
ropa non ci sono dati disaggregati più recenti) è secondo
importatore dopo la Germania (21,2) e terzo al mondo dietro
anche agli Stati Uniti (28,8 milioni di sacchi nel 2016).
Del restoche ilmercato italianosiaeccezionale loconfermano
i dati Fipe, che ci dicono come in Italia il 97% delle persone
adulte consuma quotidianamente caffè. Molti gli italiani che
lo prendono in uno dei 149mila bar sparsi sul territorio, che
sfornano ogni giorno in media 175 tazzine, che valgono il
32,5% del fatturato complessivo di un esercizio di medie
Il successo “dell’oro nero”
DALLA PRODUZIONE ALLA TORREFAZIONE,
DAL VENDING ALMONOPORZIONATO,
ALLA SEMPLICE TAZZINA