APRILE 2016
Mixer
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sistente per esaurire il contenuto di ogni singola
referenza aperta, ho potuto allargare il numero di
etichette inserite nella carta alla mescita – oggi va-
riano da 6 a 8 e passano dai bianchi ai rossi senza
dimenticare i passiti – alzando allo stesso tempo il
livello qualitativo dell’offerta.
Ho potuto, insomma, destinare alla mescita anche
bottiglie di pregio, che altrimenti non potrebbero
essere servite a calice perché troppo costose per poter
correre il rischio di non venderle nel lasso di pochi
giorni. La svolta tecnologica portata da questo nuovo
macchinario a gas non deve perciò essere valutata solo
in termini di ammortamento della spesa, ma anche
sotto il profilo del servizio reso ai clienti. I vantaggi
per questi ultimi sono infatti molti: viene contenuta la
spesa, dal momento che i prezzi a calice variano dai
6 ai 9 euro, si limita la quantità assunta, rispettando
così le indicazioni alcolemiche previste dalla legge
per mettersi poi alla guida di un’auto, e infine si ha
l’opportunità di degustare più vini in una stessa serata”.
Tutti vantaggi che hanno convinto anche
Stefano
Giancotti
, proprietario del
Veritas
di Napoli, a pro-
ALL’ALAMBICCO DI CERMENATE,
CON UN EFFICACE SISTEMA
DI CONSERVAZIONE DEI VINI,
LUCA PROSPERI HA ALLARGATO
L’OFFERTA DI ETICHETTE INSERITE
NELLA CARTA ALLA MESCITA
AL BICERÌN DI MILANO
LORENZO, SILVIA E ALBERTO
HANNO INVENTATO
IL WINE SHARING:
BOTTIGLIE DI VINI PREGIATI
IN CONDIVISIONE
porre un’intera carta dei vini degustabili alla mescita.
“Ho deciso – rivela Giancotti –. di rendere disponi-
bili al calice tutti i vini presenti nella mia cantina,
circa 400 etichette provenienti dalle aree vocate di
tutto il mondo”. Unica condizione: non superare il
limite di venti bottiglie aperte e disponibili per il
servizio al calice. Raggiunta questa soglia, l’ospite
si trova davanti a una doppia possibilità: optare per
una delle venti referenze aperte oppure ordinare un
calice per terminare una bottiglia per poi aprirne
una nuova a sua scelta.
Due casi isolati? Tutt’altro. Sulla stessa linea si pone
pure il
Bicerìn
di Milano: “Tanto gli italiani quanto
gli stranieri preferiscono un calice di buon vino,
puntando sulla qualità e non sulla quantità – spie-
ga
Silvia Amoni,
che gestisce il locale insieme ad
Alberto Gugliada e Lorenzo Viola
–. Ci è venuta
così l’idea del wine sharing: dal 22 febbraio, ogni
settimana sulla pagina Facebook e sul sito web della
nostra enoteca e wine room annunciamo una pre-
ziosa bottiglia in degustazione – parliamo di anna-
te speciali o formati introvabili –, che può essere
AL VERITAS DI NAPOLI
STEFANO GIANCOTTI
PROPONE ALLA MESCITA
TUTTI I VINI PRESENTI
NELLA SUA CANTINA