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AGO. SET. 2017

41

rosamente, trasformando un piat-

to, anche buono e ben preparato,

in un’immagine nauseabonda. Per

questo è sempre meglio affidarsi a

un professionista.

Paura che costi troppo? La soluzione

potrebbe essere proporre il cambio

merce. Come non è detto che un

bravo chef sia in grado di realizza-

re delle immagini accattivanti, può

essere che un bravo fotografo di

cibo non abbia il bernoccolo per

la cucina, o che magari non abbia

piacere di scambiare una sessione

fotografica con una buona cenetta.

In tempi di ristrettezze economiche

per tutti, lo scambio di competenze

e di tempo può diventare un altro

modo di vivere l’economia e il ba-

ratto può tornare in auge.

UNA VITA DEDICATA ALLA FO-

TOGRAFIA GASTRONOMICA

Renato Marcialis, classe 1956, ha

iniziato a fotografare il cibo nel

1976, prima collaborando col fratello

maggiore Riccardo poi, dieci anni

dopo, lavorando da solo. Nel suo

studio per alcuni anni spazia in altri

settori: moda, reportage, still-life,

riprese industriali… Ottiene diversi

riconoscimenti, ma nel 1992 decide

di tornare a percorrere la via della

specializzazione, collaborando con

aziende alimentari per realizzare ca-

taloghi, ricettari, packaging, campa-

gne stampa ed affissioni.

Alla soglia dei sessant’anni ha de-

ciso di dedicarsi interamente al suo

progetto “Caravaggio in cucina” in

cui ritrae, ispirandosi al Maestro, gli

ingredienti che si possono trovare in

una grande cucina, facendoli risal-

tare attraverso l’uso sapiente della

luce su uno sfondo quasi inesistente.