GIU. LUG. 2017
52
pre più animata da “pesci poveri”
che vanno a comporre i menù che,
un tempo, erano dei marinai. E qui,
visto che ci si sposta dalle grandi città
verso le località balneari, la parola
spetta allo chef Antonio Scarantino,
giovane d’etàma di grande esperien-
za con un ulteriore vantaggio: aver
lavorato per diversi anni nelle cucine
delle capitali estere. Oggi svolge la
sua professione di chef a Fano, in
una delle zone di mare più gettonate
delle Marche e, nemmeno a dirlo,
il suo ristorante si chiama AlMare,
una bella struttura pocodistante dalle
spiagge della cittadina.
“Sull’Adriatico abbiamo una grande
affluenza di turisti, italiani e stranie-
ri. A dire il vero, soprattutto negli
ultimi anni, arrivano con le idee ben
chiare e vogliono provare i piatti
della tradizione. In primis proprio
i tipici brodetti – “Afferma lo chef
Scarantino – in questo siamo stati
agevolati dalla tecnologia, da inter-
net e dai social… nessuno ormai
fa un viaggio senza documentarsi
prima, magari cercando proprio cosa
mangiare e quali sono le ricette che
identificano una regione o una città”.
Così come per le città, anche le locali-
tà balneari confermano un’abitudine:
gli italiani hanno il piacere di provare
un menù più ricco di piatti, maga-
ri con diverse portate che possono
comprendere anche il bis dei primi e
dei secondi. Gli stranieri seguono più
una “regola”, ossia quella di declinare
IN TAVOLA