ai nuovi materiali e alla combinazione
tra design e funzionalità”.
Ma l’integrazioneavvienesoprattutto
a livello del
progetto
complessivo
,
che deve essere coerente e affidato
a esperti. Come
Costa Group
, che ha
firmato realizzazioni in tutto il mondo:
“Oggi le distanze si accorciano – af-
ferma il Presidente
FrancoCosta
–ma
manualità e intuito italiani fanno an-
cora la differenza. Per noi tutto ruota
attornoal ‘prodotto’ e il vantaggioco-
me italiani è di usufruire di uno storico
‘ben stare’ non ricercato, ma vissuto”.
Di quale mercato stiamo parlando?
Secondo il
Rapporto FIPE 2016
, lo scorso anno i con-
sumi fuori casa valevano
78 miliardi di euro
e hanno
rappresentato il
35,1%
dei consumi alimentari totali,
in crescita dell’
1,1%
. Nello specifico, nel 2016, circa
5
milioni di italiani
hanno fatto colazione tutti i giorni
fuori casa circa,
10milioni
ogni giorno hanno pranzato
fuori casa anche al bar, mentre nel fine settimana so-
no usciti a cena
7 milioni
di italiani, almeno 2 volte al
mese, in questo caso con una spesa media di
16 euro
.
Oggi le
distanze si
accorciano e
il Made in Italy
è sinonimo
di qualità e
innovazione
nei più diversi
mercati
internazionali
TAVOLI APPARECCHIATI
IN UN RISTORANTE
DI CAMOGLI
48
Mixer
/ OTTOBRE 2017
RISTORAZIO
N
E
O
ss
ervatorio
H
o
s
t
LA FORZA DEL DETTAGLIO
Se la coerenza del progetto complessivo è la chiave
per soddisfare un cliente che nel fuori casa cerca so-
prattutto
un’esperienza
, più che un prodotto, a fare la
differenza spesso è
un dettaglio
: il giusto tableware, il
complemento, il tocco originale all’ambiente. E anche
qui il dibattito si sviluppa tra nuovo International Style
e specificità, soprattutto italiane.
“Nell’epoca in cui i social sono determinanti – con-
corda
Barbara Cincotto
, Direttore marketing e ven-
dite Divisione
Ho.Re.Ca.di
Gruppo Arcturus
, che
includemarchi quali
Sambonet, Rosenthal Paderno
o Arthur Krupp
– la cucina, il design e il lifestyle
internazionaledanno vita a contaminazioni trasversali
in evoluzione. Oggi in tavola c’è un ritorno al vintage
e al decorato, ai colori e al floreale, ma anche a ma-
teriali che richiamano la natura: i colori della terra,
le pietre, la sabbia. Con una particolare attenzione
alle tematiche ambientali”.
“L’ospitalità è sempre più ‘glocal’ anche nel beverage:
il mondo del cocktail è un trend-setter che influenza
lifestyle e design di un locale, ma anche di chi lo fre-
quenta–evidenzia
BarbaraZanardi
,MarketingMana-
ger di
Vetrerie Riunite
– . Questo porta a una fusione
di culture diverse: lo spritz, rivisitato in varie parti del
mondo (ad esempio il peruviano ‘Pisco Spritz’) ne è un
esempio. Anche in un settore antico come il nostro,
i continui sforzi tecnologici permettono di sviluppare
forme funzionali e al contempo dal forte contenuto
di design”.
Foto: Enrico De Negri