emergenti come i Balcani, la Russia e i paesi ex URSS”,
spiega
Marco Marocchi
, Sales & Marketing Manager
Professional Division.
Diego Locatelli
, Direttore di
WallPepper
specializ-
zata in carte da parati innovative spiega che: “In que-
sto mondo di networking’2.0, è quanto mai attuale il
passaparola. Anche così si diffondono prodotti come
WallPepper, nato dal desiderio di immagini grandi,
ma lontane dalla matericità del poster. Un prodotto
ecologico, senza plastica, inodore, sicuro e morbido
al tatto come un tessuto e che permette di portare
l’immagine ovunque”.
Barbara Mandelli
, Responsabile Marketing di
BT
Group
, aggiunge che “Il Made in Italy sicuramente
è un plus perché l’artigianalità, la manualità accurata
e l’estetica sono ancora determinanti anche in conte-
sti internazionalizzti. Anche in ristoranti, bar o hotel il
cliente si deve sentire ‘a casa’: ecco perché le strutture
a copertura e i pergolati bioclimatici BTGroup sonoun
naturale prolungamento dell’edificio portante”.
Ma in questo scenario così internazionale il ‘Made in’
nonèsolo italiano.Nei complementi èforteadesempio
l’influenza del design nordico: I ritmi più veloci di ado-
zione dei nuovi trend – commenta
Lena Henningson
,
co-fondatrice di
Stable Table
– si devono anche a una
maggiore interazione tanto fra produttori e fornitori di
servizi, quanto con i consumatori. Le tendenze hanno
vitapiùbrevema, quando si apporta vera innovazione,
come nel caso del nostro tavolo auto-stabilizzante, i
risultati sono più costanti”.
UNA TAZZA DI COFFEE CULTURE
Non è esente da cambiamenti nemmeno il caffè, da
sempre il fulcro dell’attività di un bar soprattutto in
Italia: nei circa
149 mila
bar italiani, afferma ancora
FIPE
, si consumano
6miliardi di tazzine
di caffè l’anno,
175 al giorno
per una media tra le
202
nei morning
bar,
220
nei lunch bar,
170
tazzine nei bar multipur-
pose,
85
negli evening bar,
200
nei bar generici, per
un valore annuo di
6,6 miliardi di euro
, pari al
32,5%
del fatturato totale di un bar. Anche nel nostro Paese
la tazzina “semplice” da bere al volo al bancone sta
lasciando spazio agli
specialty coffee
, supportati da
una sempre maggiore
cultura del caffè
anche tra i
clienti finali.
“Non ci sono dubbi sulle tendenze, sempre più rivolte
a una clientela internazionale – spiegano dal mana-
gement di
Covim
, tra i leader nella torrefazione –. Un
processo che favorirà lo sviluppo dell’espresso anche
inmercati come il MedioOriente o alcuni paesi del Far
East. La sfida per un’azienda italiana è andare incontro
a queste esigenze mantenendo una forte identità. In
questo scenario, per Covim il design e il packaging
sono una componente fondamentale della customer
experience”.
E i professionisti del bar rispondono anche con l’hi-
tech: “Le nuove tendenze riflettono questa crescita
costante dell’interesse intorno alla cultura del caffè –
sottolinea
GiorgioRancilio
,PresidenteeADdi
Rancilio
Group
– con macchine sempre più ergonomiche che
coniugano i canoni estetici con maggiore velocità e
precisione durante il processo. L’informatica di ultima
generazione è la frontiera della nostra ricerca, ricerca
che punta anche ai nuovi mercati di riferimento come
FarEast,Oceania, StatiUniti eNordEuropa.Paesi come
Cina,Giappone, IndonesiaeThailandia rappresentano
il futuro del caffè espresso”.
“Se la formasegue la funzione la tecnologiavi dàacces-
so. Basti pensare all’attenzione alla interfaccia utente
e di conseguenza alla esperienza d’uso: la capacità di
unamacchina, attraverso la tecnologia, di dialogare sia
con il suo utente sia con un’altra macchina, o con un si-
stemadi dati, comeper lemacchinesuper automatiche
Non è esente
da cambiamenti
nemmeno il caffè,
da sempre il fulcro
dell’attività di un bar
soprattutto in Italia
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Mixer
/ OTTOBRE 2017
RISTORAZIO
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ervatorio
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