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SETTEMBRE/OTTOBRE 2015

i

n un mondo ossessionato dalla ricerca della

“dieta del momento” e della lista perfetta di

alimenti in grado di garantire forma fisica e

salute, il nemico pubblico numero uno è di-

ventato il glutine. Tanto che se un tempo, dire “senza

glutine” faceva pensare immediatamente a prodotti

principalmente da forno, ideati per chi soffre di ce-

liachia, un po’ insapore, disponibili solo in farmacia e

costosissimi, ora lo scenario è decisamente cambiato.

Innanzitutto, per via del target di riferimento: a scegliere

i prodotti gluten free sono sempre di più non solo gli

affetti da celiachia (si stima siano oltre 135 mila, per

una spesa complessiva di 200 milioni l’anno), ma anche

chi è convinto che grano raffinato e farine bianche

siano la causa di aumento di peso, picchi glicemici,

persino tumori.

Colpa o merito di best seller come

The China Study

, che

individua nella scelta di riso, grano saraceno, miglio,

Fuori dal tunnel della “nicchia”

FREE FROM

LA GRANDE DISTRIBUZIONE DEDICA OGGI SPAZI SEMPRE

PIÙ AMPI ALLE REFERENZE “ZERO GLUTINE” E COSTRUISCE

ASSORTIMENTI CHE OFFRONO DIVERSE ALTERNATIVE

di Valeria Volponi @valeriavolponi

quinoa la strada per la salute del corpo e

della mente, demonizzando di fatto ogni

alimento che contiene glutine. O di studi

scientifici che, periodicamente, ricordano

che è il Giappone il paese a più bassa

incidenza di tumori allo stomaco, grazie

al moderato consumo di pane e pasta e

più in generale, di tutti i prodotti che

hanno glutine tra gli ingredienti.

Un po’ come accaduto per i delattosati,

insomma (vedi Instore numero 2), anche

i prodotti senza glutine hanno conqui-

stato un pubblico sempre più ampio e

trasversale, uscendo di fatto dalla nicchia

nutraceutica/medicale in cui sono rimasti

confinati almeno sino a un paio di anni fa.

La grande distribuzione, attenta come

sempre a recepire cambiamenti e nuovi

orientamenti di consumo, dedica oggi

spazi sempre più ampi alle referenze “ze-

ro glutine” e costruisce assortimenti che

offrono diverse alternative a chi decide di

seguire questo regime alimentare.

Il tutto, chiaramente, in stretta collabo-

razione con le aziende che in categorie

merceologiche diverse - i prodotti da for-

135 mila

LE PERSONE CHE

SOFFRONO DI CELIACHIA

IN ITALIA