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mixer
maggio 2014
I naviganti acquistano nella
stragrande maggioranza dei
casi (circa l’80%) il gelato mo-
nodose al bar, al momento
del consumo; emblematico il
seguente parere intercettato:
«perché portare a casa una
confezione di gelati in cono,
se ne prendo uno dal freezer
per gustarmelo fuori casa de-
vo iniziare a mangiarlo già sul
pianerottolo, non posso certo
metterlo in borsa?!»
Mapoiché il gelatoconfeziona-
to è vissuto come un prodotto
ben definito in quanto a gusti,
sapori, consistenza, una sorta
di snack, di merendina fresca,
esiste comunque una fetta di
internauti (circa il 20%) che
acquista nelle GDO confezioni
multiple di gelati confezionati
monodose, da gustare in casa,
(sebbene lapartedel leonenel-
la GDO la faccia la vaschetta
dal mezzo kg in su) .
Abbiamo“toccato”laveragran-
dedifferenzadipercezioneche
i consumatori che scrivono nel
web hanno del gelato artigia-
nale e del gelato industriale: il
gelatosfusoèconsideratocome
una specialità della nostra tra-
dizione,comeunaprelibatezza,
come qualcosa da degustare,
mentre il gelato confezionato
è una merendina estiva, uno
snackestivo, comunquegusto-
so, rinfrescante, sfizioso.
questione d’immagine
Il gelato artigianale è vissuto
dal popolodella rete come una
specialitàcheèdifferentedage-
lateria a gelateria e ciò implica
ancheunrischio,comel’andare
a cena in un ristorante scono-
sciuto (solorecentementesono
comparse catene di gelaterie
su scala nazionale), mentre il
gelato industriale ha sempre
la stessa qualità, lo stesso gu-
sto e sapore ovunque, è una
sicurezza.
Parlando di sicurezza in senso
più peculiare analizziamo ora
i pareri incontrati in rete che
connotano plus e minus dei
due prodotti.
In primis il gelato gode so-
prattutto di un’ immagine di
alimento sano e salutare, “che
fabene”-aprescinderedalcon-
tenuto calorico - e tale imma-
ginepositivaèdecisamentepiù
forte dell’immagine negativa
delle merendine. Ci spieghia-
mo: recentemente abbiamo
visto come il popolo del web
abbia demonizzato in maniera
anche tendenziosa e non corri-
spondente al vero gli snack e
le merendine, effettuando un
vero e proprio linciaggio me-
diatico nei social; ebbene tale
immaginenegativanon“arriva”
al gelatoconfezionatoanche se
lo stesso è vissuto come uno
snack, una merendina.
Nonmancanocomunquelecri-
tiche, sebbene limitate al 10%
scarso dei pareri incontrati,
ripartite tra le due tipologie di
gelato.
Il gelato artigianale stando ai
giudizi on line è ritenuto me-
no sicuro di quello industriale
da un punto di vista igienico
(18% dei pareri, “fatto 100” il
totale dei pareri negativi), in
alcuni casi abbiamoaddirittura
trovato commenti sul “rischio
salmonellosi”; del gelato con-
fezionato si criticano (21% dei
pareri negativi) la presenza
di conservanti, emulsionanti,
addensanti, stabilizzanti o co-
munque di ingredienti ritenuti
a torto o a ragione “meno sa-
ni” di quelli del gelato sfuso,
quali ad es. oli vegetali, olio
di cocco, lecitina di soia, burro
di cacao, mono e di gliceridi di
acidi grassi, alginato di sodio,
farina di semi, latte in polvere,
uova in polvere, latte scremato
reidratato ecc.
Abbiamo trovato in rete pa-
reri contrastanti su “cosa sia
meglio” per i bambini: gli in-
gredienti “sani” del gelato ar-
tigianale come alternativa ai
“componenti chimici”diquello
industriale, oppure la “sicurez-
za dell’igiene” del gelato con-
fezionato in opposizione alla
“mancanza di pulizia del retro
di una gelateria e del gelataio”.
problema scadenze
Una segnalazione a parte ri-
guarda le scadenze che sem-
branoesserelanotadolenteper
entrambe le tipologie (40% cir-
ca del totale dei pareri negativi
espressiinrete):nonèpossibile
per il cliente della gelateria sa-
pere da quanto tempo è stato
preparato il gelato artigianale
che sta assaporando; analo-
gamente le porzioni singole
70%
economico
20%
corretto
80%
CARO
10%
caro
Il prezzo del gelato
industriale è ritenuto, nei
giudizi on line:
Il gelato artigianale viene
considerato “buono ma caro”
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