DOMANDE A
ALESSANDRO MARCHIONNE,
NUOVOAD DI GENAGRICOLA
Il suo vino preferito?
Personalmente mi piacciono tutti quei
vini che esaltano la tipicità del territorio.
Venendo dalla Toscana, il Chianti classico
in purezza e il Brunello sono i miei preferiti,
ma anche per ragioni di abitudini di
consumo. Preferisco i vitigni autoctoni ai
blend di vitigni internazionali e non amo
vini troppo barricati. Con Genagricola ho
potuto scoprire dei nuovi territori, in primis il
Friuli, del quale amo la Ribolla gialla, il Pinot
bianco e lo stesso Friulano.
Quale territorio ritiene più interessante per
la produzione di vini top?
Nel nostro portafoglio, è sicuramente ai
massimi livelli il Friuli per quanto riguarda i
bianchi: è certamente una delle regioni che
dà più soddisfazioni, da questo punto di
vista e non teme confronti con altri territori.
Sono certo però che anche il Piemonte saprà
regalarci vini di altissimo livello e credo che
l’Albarossa (vitigno autoctono del quale
siamo i produttori più importanti) diventerà
la bandiera dell’Azienda.
Parlando più in generale e guardando ai
mercati internazionali, oltre alla Toscana e
al Piemonte, la Valpolicella è sicuramente tra
i territori di maggior successo attualmente.
Interessi particolari e hobby al di fuori del
vino?
Appena posso mi ritiro in montagna: mi
aiuta a prendere fiato e a ossigenare la
mente. Sono un appassionato di trekking e
devo ammettere che - da questo punto di
vista – lavorare in Veneto mi avvicina alle
Dolomiti, che offrono panorami irripetibili e
ritemprano lo spirito, specie se fai escursioni
con i tuoi amici di lunga data. Per ragioni di
equilibrio familiare, mi tocca però passare
una parte delle vacanze al mare!
Se penso a Genagricola e ai progetti che
stiamo lanciando per la valorizzazione
delle sue 22 aziende agricole (in primis Ca’
Corniani 1660 ettari bonificati nel 1851),
il cicloturismo è sicuramente lo ‘sport’ più
coerente e rispettoso dell’ambiente e del
territorio.