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L’autore è Consigliere

dell’Istituto Internazionale

Assaggiatori Caffè e

Amministratore del Centro

Studi Assaggiatori

www.assaggiatoricaffe.org

I

n

Thailandia

il caffè che va per lamag-

gioreè l’

icecoffee

: 14gdi chicchi tostati

scuri,nonsempredellamigliorequalità,

uniti a vari tipi di latte, generosamente

miscelati in ghiaccio. In

Giappone

la

gente mentre va al lavoro continua a gradire

le decine di possibili

lattine di caffè

caldo

o freddo, con più o meno ingenti quantità

di latte comodamente acquistabili dalle cen-

tinaia di migliaia di distributori automatici

presenti nel paese. Sono solodue esempima

significativi:

unmercato ai primordi come

quello thailandesedaun latoequelloma-

turo del Giappone dall’altro

. Due mercati

incui impiegati, operai, casalinghe e studen-

ti continuano a bere senza fiatare caffè di

dubbia qualità.

Eppure la situazione non

è poi così diversa neppure a casa nostra

:

quante sono le cattive marche di caffè che

infestano il mercato ma che vengono tran-

gugiate senza un battito di ciglia da milioni

di italiani ogni santo giorno?

è indubbio che

un aumento della qualità

media erogata ha senso soltanto se viene

percepita

. Questo aumento può significare

molto per tanti e non solo per chi vende

caffè (torrefattore e barista). Se portatrice

di riconosciutamaggiore soddisfazione, una

tazzina di buon espresso completa il quadro

dei piaceri quotidiani: unbeneficio indubbio

per il cliente. Il punto è nel come interagire

conquest’ultimo.

Ilproblemaèrelazionale

,

semplicemente. Ci sono essenzialmente una

paio di possibili approcci.

Il primo modo

di provare a convincere la

signora Maria di Voghera (o la sua omologa

Ayako di Tokyo o Nipapat di Bangkok)

è la

modalitàdelprofessore

.Dall’altodiunacat-

tedra (autoassegnatasi) si illustra alla sprov-

veduta signora tutta una serie di alternative

al suo normale caffè. Normalmente l’ego di

chisiedeincattedrarisultagratificato,mentre

l’ascoltatrice cerca di orientarsi tra i termini

dal sapore oscurantista del professore. Poi-

ché questo genera una certa frustrazione, la

modalità del professore normalmente non

sortisce grandi effetti. Gli effetti diventano

poi esileranti quando il professore fa il passo

più lungo della gamba e inizia a parlare di

temi tecnici che non padroneggia granché.

Secondamodalità: lamodalitàdel compa-

gno di banco

. Mentre il professore dalla sua

cattedrasiagitacercandodiscuoterelaplatea,

talvolta sfociando in visioni messianiche di

salvatore delle masse dal cattivo caffè, qual-

cun altro si siede vicino alla povera signora.

Le chiede congarbocosabevedi solito, cerca

di capire le sue preferenze. Passa poi a fare

assaggiare alla signora diversi caffè di qua-

lità, ne valuta la reazione, risponde alle sue

domande, le parla con linguaggio semplice

rifuggendo da termini settari.

è l’atteggia-

mento della moderna analisi sensoriale

,

quella vera, applicata alla divulgazione.

C’è un problema in questo approccio senso-

riale: èpiùdifficileperchébisogna studiaree

tanto. Inoltre non distribuisce titoli di coffee

expert o super-taster. Però alla fine quella

signora forse prenderà qualche tazzina di

bassa qualità in meno e il suo acquisto con-

sapevole darà una mano a quei torrefattori

italiani, e ci sono, che lavorano ancora in

qualità e lo fanno pure con convinzione.

M

Chi fosse interessato a contattare l’autore può

farlo scrivendo a:

carlo.odello@assaggiatori.com

94

mixer

aprile 2015

Global Coffee

gli esperti

Il giusto approccio

dell’analisi sensoriale

CARLO ODELLO

La “modalità del compagno di banco” al posto della

“modalità del professore” che parla dalla cattedra

di carlo odello

@carlo_odello