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Mixer

MAGGIO 2016

PUBBLICO ESERCIZIO

Lavoro

Cameriere,

sarà lei!

C

ameriere!” Abbiamo tutti nella nostra memoria

la scena di “Totò e Peppino e la malafemmina”

in cui i due celebri attori mettono in scena,

nei panni di due cafoni, una serie di gag che

coinvolgono la figura del cameriere di un ri-

storante di lusso.

Molto tempo è passato, sono cambiate le abitudini, ma

la figura del personale di sala viene ancora percepita

con una punta di sufficienza da parte della clientela,

se non di ingiustificata ed, in alcuni casi, sprezzante

superiorità. E forse le cose, per certi versi, sono pure

peggiorate col tempo.

Nell’immaginario collettivo, ad eccezione di alcuni

ristoranti di fascia elevata, la figura del maître e so-

prattutto quella del cameriere vengono spesso viste,

erroneamente, come ruoli poco importanti o di sem-

plici porgitori. Ma non è così!

LA CUCINA NON È NULLA SENZA LA SALA

C’è da dire che il dilagare dei programmi televisivi

dedicati alla cucina ed ai suoi protagonisti ha fatto

assurgere i cuochi al rango di vere e proprie star,

sempre più al centro dei riflettori e dei media. Ruolo

sicuramente importante nella gestione di un ristorante

ma che non esaurisce le potenzialità di un locale.

“Perché la cucina non è nulla senza sala ed i meriti

di un ristorante eccellente vanno divisi equamente

tra i due comparti” E se a dirlo è forse il più grande

e rappresentativo degli chef italiani e non solo, come

Gualtiero Marchesi, c’è da crederci.

Tutti ammettono che è una professione tra le più

sicure e concordano nel dire che è difficile vedere

un cameriere disoccupato, eppure non si trovano

camerieri

. È la figura che presenta le maggiori dif-

ficoltà di reperimento, come ci ricordano i dati del

sistema informativo Excelsior, per i quali la figura del

cameriere, nel 2015, su un totale di 17.570 unità ha

presentato per circa 1.800 difficoltà di reperimento,

per lo più per inadeguatezza dei candidati.

Qualcuno ha ipotizzato che, per portare sotto una

luce più positiva le attività che caratterizzano la sala,

sia anche utile cambiare denominazione. La parola

cameriere viene spesso associata ad un’attività ser-

vile, osservano alcuni e molti giovani non vedono di

buon’occhio l’idea di intraprendere questa professione.

UN CAMBIO DI PROSPETTIVA

Eppure le possibilità di un cambiamento della prospet-

tiva di questa attività ci sarebbero. Perché si tratta di

una figura complessa che riunisce in sé le caratteristi-

che del comunicatore, venditore, psicologo, persona

d’accoglienza. Un cameriere non si limita a portare

il piatto. Il cuoco può fare un cibo straordinario ma

se non è servito bene o raccontato come si deve può

diventare cattivo in un minuto. Il cameriere resta la

prima immagine, il biglietto da visita del locale.

IL PRESENTE E IL FUTURO DEL PERSONALE DI SALA.

IL RUOLO DELLE SCUOLE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE

DI SILVIOMORETTI