MAGGIO 2016
Mixer
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decisione consapevole e matura, alla base della quale
si pone l’esigenza di affermazione sia sotto il profilo
professionale sia sotto quello personale.
«
Si tratta di
una precisa scelta di vita – commenta
Sara Silvestri
,
research executive presso Doxa –, tutt’altro che una
via di fuga da situazioni poco gratificanti: ben il 76%
delle intervistate che hanno intrapreso questa strada
dopo altre esperienze lavorative afferma, infatti, di non
avere optato per la ristorazione per sfuggire a difficoltà
e problemi riscontrati nel lavoro precedente
»
.
DIFFICOLTÀ E SOSTEGNI
Difficoltà e problemi che non paiono essere particolar-
mente rilevanti neppure al momento dell’avvio dell’at-
tività di ristorazione, se si considera che più della metà
del campione dichiara di non essere stato ostacolato da
nessuno. E di non avere neppure riscontrato specifici
svantaggi nell’essere donna: “non conta” ha detto il
58% delle intervistate.
Vero è però anche che – rivela ancora la ricerca – le
donne possono contare supiù sostegni: inprima battuta,
quello della famiglia, che rappresenta una solida sponda
per la metà delle ristoratrici. Ma non secondario è pure
l’appoggio assicuratodamariti epartner, indicati dal 37%
delle intervistate. Anche se – va detto – un consistente
14% ammette di non essere stata aiutata da nessuno.
IL CAMPIONE
Chi sono le imprenditrici intervistate
Giovani, preparate, motivate e spesso chiamate a conciliare
lavoro e famiglia: questo il profilo delle imprenditrici intervistate
dall’indagine condotta da Doxa su mandato di Groupon. A
guidare le 143 imprese attive nel campo della ristorazione
affiliate alla piattaforma online contattate durante la survey, sono
infatti per lo più imprenditrici con meno di 40 anni: ben il 45%
non ha ancora superato la soglia degli “anta” Una percentuale
considerevole, cui va peraltro aggiunto un non risibile 26% di
titolari o responsabili di locale di età compresa tra i 41 e i 50 anni.
Giovani donne, dunque, che spesso accordano le esigenze di
una professione molto impegnativa per la quale si sono a lungo
preparate (il 69% vanta un diploma, il 13% una laurea) con quelle
della famiglia (il 64% è mamma). Donne, si diceva, impegnate a
guidare attività piuttosto recenti (il 44% delle imprese contattate
ha preso avvio tra il 2011 e il 2014, il 21% tra il 2000 e il 2010),
per lo più di piccole e medie dimensioni (il 63% impiega da
2 a 5 addetti, il 24% conta da 6 a 10 addetti) e concentrate
soprattutto nel Nord Italia (67% contro il 18% proveniente dal
Centro e il 15% dal Sud e dalle Isole). Imprenditrici che hanno
insomma scelto un percorso professionale stimolante, senza
sottrarsi al rischio di impresa: più di 8 su dieci sono, infatti, anche
le fondatrici dei rispettivi locali. E in oltre il 50% dei casi, la loro
attività è l’unica fonte di reddito delle rispettive famiglie.
8 Marzo 2016
Diventa ciò che sei
Indagine sull’imprenditorialità femminile
L’ETÀ
in cui le imprenditrici del food hanno aperto
la propria attività
Fino a 19 anni
15%
20-30 anni
39%
31-40 anni
22%
41-50
17%
Più di 50 anni
4%
LE RAGIONI
che hanno indotto le imprenditrici del food
ad abbracciare la professione
Prospettive di crescita professionali
39%
Portare avanti un’attività di famiglia
o intrapresa col partner
36%
Mettere a frutto competenze
32%
ESSERE DONNA:
vantaggio o svantaggio nell’avvio
della professione?
Vantaggio
22%
Svantaggio
20%
Né un vantaggio, né uno svantaggio
(non conta l’essere uomo o donna)
58%
Vantaggi a tutto tondo
Le imprenditrici che considerano
un vantaggio l’essere donna (22%),
ritengono che l’appartenenza
all’universo rosa offra vantaggi legati
a precise qualità professionali (item
indicato dal 55% del campione) e faciliti
i rapporti di comunicazione sia con
uomini che donne (16%).
Fonte: ricerca “Diventa ciò che sei” condotta da Doxa per Groupon