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Page Background GIUGNO 2016 Mixer 51

decreto ministeriale del 5 aprile 2002. Gli addetti ai

lavori di tutta Italia erano ben consapevoli delle enormi

potenzialità del vino primitivo, ma se ne guardavano

bene dal farlo sapere in giro. Sono loro i primi, oggi, a

rimanere sconcertati dal successo riscosso inpochissimo

tempo grazie alla presa di coscienza dei produttori che

riducendo i quantitativi di uva per ettaro, vinificando

con l’uso delle più avanzate tecnologie ed impadro-

nendosi delle più opportune strategie di marketing,

presentano, oramai in tutto il mondo, un vino elegante

ed appagante.

Quanti sono oggi i soci?

880 viticoltori e 27 tra imbottigliatori e vinificatori.

Il Consorzio in questi ultimi anni ha avuto un ruolo

fondamentale a partire dalla modifica del disciplinare

avvenuta nel 2011 sotto la mia presidenza, modifica

che ha reso la doc più competitiva e ha permesso

alle aziende di poter diversificare e qualificare anche

la produzione tramite la ‘Riserva’ che prima non era

contemplata nel vecchio disciplinare.

Cosa fa del Primitivo una eccellenza del nostroMade

in Italy?

Sicuramente l’alto tenore qualitativo che le nostre azien-

de oggi offrono sul mercato, la limitata produzione che

non ne fa un prodotto di massa e il terroir che trasmette

tutti i sapori e i profumi di una terra favolosa.

M

ALBERELLO PRIMITIVO