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OTTOBRE 2016 /

Mixer

67

I COCKTAIL

DI DOM CARELLA

PER IL RISTORANTE

COCKTAIL BAR GOURMET

SENSO FARM DI METAPONTO

Per conquistareclientelae reputazio-

ne servonodeterminazioneepazien-

za. Emblematica è proprio la storia

del MyLounge: “La mia ambizione è

sempre stata quella di portare l’alta miscelazione in

Brianza, ma quando ho aperto l’attività, sette anni fa,

la clientela non era pronta al mio progetto”, raccon-

ta Simonetta. “Così, per i primi due anni, per farmi

conoscere ho puntato su happy hour con buffet e

cocktail semplici e di largo consumo, come lo Sprizt

e il Negroni. Poi ho introdotto un’offerta di twist e

ho formato il personale al fine di trainarne la vendita.

Infine, solo quando la clientela era ormai ampia ed

eterogenea, ho sostituito il buffet con il servizio al

tavolo e lanciato una lista di 14 cocktail “d’autore”

realizzati con sciroppi e infusi home made, in abbi-

namento con panini gourmet. È stato un successo di

pubblico e di fatturato, perché ormai il cliente era

pronto. Se avessi proposto la stessa formula all’inizio

avrei fatto un buco nell’acqua”.

Molti giovani imprenditori, poi, sottovalutano l’impor-

tanza di una seria conoscenza delle numerose

leggi

cui

occorre adempiere, tra cui quelle inerenti alla certifi-

cazione HACCP e alle tasse da pagare. “La burocrazia

in Italia è complicata. Per giunta, alcune normative va-

riano di regione in regione. Secondo me, in assenza di

un’esperienzadirettacomedirettore-gestore, èmeglio

richiedere laconsulenzadi unprofessionista inmateria.

Diversamente è facile incappare in multe e problemi

di ogni sorta”, riflette

Flavio Esposito

.

E ancora: per aprire un’attività è indispensabile di-

La scelta di diventare

imprenditore deve

partire dalla voglia di

trasmettere una propria

idea di miscelazione

Foto: Paolo De Novi