OTTOBRE 2016 /
Mixer
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I COCKTAIL
DI DOM CARELLA
PER IL RISTORANTE
COCKTAIL BAR GOURMET
SENSO FARM DI METAPONTO
Per conquistareclientelae reputazio-
ne servonodeterminazioneepazien-
za. Emblematica è proprio la storia
del MyLounge: “La mia ambizione è
sempre stata quella di portare l’alta miscelazione in
Brianza, ma quando ho aperto l’attività, sette anni fa,
la clientela non era pronta al mio progetto”, raccon-
ta Simonetta. “Così, per i primi due anni, per farmi
conoscere ho puntato su happy hour con buffet e
cocktail semplici e di largo consumo, come lo Sprizt
e il Negroni. Poi ho introdotto un’offerta di twist e
ho formato il personale al fine di trainarne la vendita.
Infine, solo quando la clientela era ormai ampia ed
eterogenea, ho sostituito il buffet con il servizio al
tavolo e lanciato una lista di 14 cocktail “d’autore”
realizzati con sciroppi e infusi home made, in abbi-
namento con panini gourmet. È stato un successo di
pubblico e di fatturato, perché ormai il cliente era
pronto. Se avessi proposto la stessa formula all’inizio
avrei fatto un buco nell’acqua”.
Molti giovani imprenditori, poi, sottovalutano l’impor-
tanza di una seria conoscenza delle numerose
leggi
cui
occorre adempiere, tra cui quelle inerenti alla certifi-
cazione HACCP e alle tasse da pagare. “La burocrazia
in Italia è complicata. Per giunta, alcune normative va-
riano di regione in regione. Secondo me, in assenza di
un’esperienzadirettacomedirettore-gestore, èmeglio
richiedere laconsulenzadi unprofessionista inmateria.
Diversamente è facile incappare in multe e problemi
di ogni sorta”, riflette
Flavio Esposito
.
E ancora: per aprire un’attività è indispensabile di-
La scelta di diventare
imprenditore deve
partire dalla voglia di
trasmettere una propria
idea di miscelazione
Foto: Paolo De Novi