FEBBRAIO 2017 /
Mixer
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Simone
SIMONE BAGGIO
TITOLARE
Simone fra te e il mondo dell’hospitality non si può
che parlare di alchimia…
Ho 38 anni e lavoro nei locali da quando ne avevo
14; prima mi occupavo di pubbliche relazioni, poi dal
2003 di bar. La passione per l’ospitalità, la cucina e le
cose buone l’ho ereditata dai miei genitori: con papà
curavo la terra e conmamma ne trasformavo i prodotti
inpiatti.Negli anni ho fattocorsi presso scuolebarman
prima e poi con AIS e ANAG, ho conosciuto mastri
birrai e fatto un lungo percorso di esperienze lavora-
tive di locale in locale e in ruoli differenti: cameriere,
sommelier, responsabile bar e responsabile commer-
ciale di una distilleria artigianale. Nel 2007 aprii il mio
primo locale, Daniel’s Wine, Cocktail & Beer, mentre
nel 2008 assieme a mia moglie, aprimmo La Cantina,
ristorante e pizzeria gourmet.
Queste due esperienze mi hanno permesso di ana-
lizzare nella pratica le nuove tendenze che stavano
nascendo allora in ambito food & beverage. Su tutte,
l’approcciomolecolareche facevamoltochiacchierare.
Più avanti, nel 2014, mi approcciai con lo chef e ami-
co Matteo Simonato al foodpairing, che oggi è parte
integrante del mio Alchimista.
Quando nasce l’Alchimista e di cosa si tratta?
Alchimista Bistrot & Mescole è un progetto del 2016
che nasce dalla concretizzazione di 13 anni di studi
personali. Il format, giocando sempre sulle parole,
punta tutto su un’alchimia fra il mondo del beverage
e quello del food, ponendo l’accento sul foodpairing
e sulla cucina naturale. Situato a Castelfranco Vene-
to, negli spazi dello storico Palazzo Spinelli-Guidozzi,
l’Alchimista ha tre stanze che “ospitano” concetti ben
precisi: la Corte dei Fermenti (bistrot dove degustare
vini, birre e sakè), la Sala delle Mescole (cocktail bar)
e la Sala del Desinare (ristorante con cucina a vista).
Questa attività rappresenta simbolicamente il ma-
trimonio fra un barista e uno chef, che poi siamo io
e mia moglie, Rossella Vanzetto. La nostra idea è
stata quella di mettere insieme drink e cucina così
da dar vita ad alchimie basate su elementi ricercati: il
pesce stagionale, la carne degli allevamenti biologici
di Omegalleva e una proposta vegana che parte da
prodotti stagionali della mia terra.
Il concetto di foodpairing si ritrova direttamente nel
menu: a fiancoaogni piattoèpresente l’abbinamento
con un drink o un sakè.