Non solo alchimia fra food e beverage, ma anche
con il territorio e le stagioni, giusto?
Ho fatto della territorialità, della stagionalità e della
naturalezza i miei cavalli di battaglia sia in ambito drink
che food. Posso raccontarvi questa filosofia con un
aneddoto molto semplice: quando abbiamo aperto,
a luglio 2016, mio padre mi portò dei cetrioli fantastici
appena raccolti dal nostro orto, il quale segue una
coltivazione a giro coltura per non impoverire il terre-
no e ci facemmo una vodka al cetriolo meravigliosa.
Ancora oggi, in pieno inverno, abbiamo clienti che ci
chiedono il drink fatto con quella vodka ma… non c’è
più fino a nuova raccolta!
La sfida del nostro menu e della nostra drink list sta
proprioqui: oggi la terrahaprodottoquestoepertanto
si mangia o si beve questo. Con la drink list siamo più
elastici e possiamo assicurare sempre i grandi classici
e un’ampia scelta di spirits.
La cucina all’Alchimista è ricca di spunti e novità.
Cosa bolle in pentola?
La nostra cucina si ispira a quella di Bottura, prende
spuntodallavasocotturadiCristianMometti edalgenio
creativo di Matteo Simonato. Ora stiamo studiando
le erbe spontanee che si possono trovare tutto l’anno
per caratterizzare maggiormente la nostra cucina. Lo
staff di cucina è composto da Rossella Vanzetto, chef
specializzata in cucina tradizionale, Cristina Gaspa-
retto, specializzata in tecniche di cucina moderna e
pasticceria, e Leonardo Causin, fresco dell’esperienza
come sous-chef di Lorenzo Cogo, stellato di Vicenza.
Alchimista si proponeanchecome luogodi incontro
e centro di cultura del bere bene.
Abbiamo un calendario ricco di eventi tematici molto
interessanti come incontri con enologi, sake master
e mastri birrai. Organizziamo cene a tema con sakè
o rum, abbiamo anche tenuto una masterclass con
Leonardo Pinto sul rum pairing. A Gennaio si partirà
con Luca Simonetta per una serata a base di drink e
panini gourmet.
Christian
MIXABILITY
60
Mixer
/ FEBBRAIO 2017
Bartender
Christian, prima di essere il bar manager di Alchi-
mista, quali sono state le tue tappe più importanti
in miscelazione?
Fin dall’adolescenza lavoravo tra ristoranti e servizi da
sommelier, ma a un certo punto mi sono concentrato
sulla miscelazione perché l’idea di creare cocktail mi
affascinava proprio come la figura del cuoco che crea
in cucina.
Ho avuto la fortuna di avere come primi riferimenti e
maestri SimoneMaci eAndrea Attanasio del Cocktail
Frescoshop di Como. Avendo avuto prima esperien-
za in ristorante e poi in enoteca, agli inizi lavoravo
esclusivamente con vermut e prodotti italiani, foca-
lizzandomi su preparazioni IBA, poi ho seguito tanti
corsi e master fra cui quelli del Jerry Thomas a Roma;
ho imparato a studiare la merceologia, conoscere i
prodotti prima di lavorarli è la regola base per un
buon servizio. Prima di approdare alla corte di Al-
chimista ho curato le start-up di vari ristoranti e bar.
VODKA:
DOWN
Nella bottigliera di Alchimista è presente con 11
referenze ma è poco presente nella drink list. La usiamo
su richiesta o per dare corpo alla miscelazione con sakè.
GIN:
STABILE
Un prodotto che rivela sempre il suo fascino e che
recentemente ottiene attenzione con prodotti italiani.
RUM:
UP
Un distillato che sta rivivendo una seconda golden age,
è presente nella drinklist di Alchimista e viene proposto
attraverso degustazioni che riscuotono positivi riscontri.
WHISKY:
STABILE
Icona del bere. Non tramonterà mai, i veri amanti non
cambiano.
SAKÈ:
UP
Rappresenta un mercato emergente basato su di un
prodotto completamente naturale e di cultura millenaria.
Da Alchimista viene proposto in purezza oltre che in
miscelazione e, non di meno, in abbinamento alla cucina.
UP
&
DOWN
CLASSIFICA
SPIRITS DI
CHRISTIAN
LORENZATO