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LUGLIO/AGOSTO 2017 /

Mixer

19

fattori “più strutturali” come il prezzo (segnalato come

prioritario dal 13,8%degli intervistati), la relazione con

il personale (2,2%) e l’atmosfera del locale (8,8%), con-

tano molto anche requisiti più strettamente collegati

al cibo: la possibilità di esplorare nuovi sapori (15,1%),

la salubrità degli alimenti (11,6%) e l’artigianalità dei

prodotti (4,0%). Inoltre una grossa fetta di pubblico

(44,5%) ammette di cercare un mix di questi fattori,

segno che l’asticella della domanda si è alzata, aspi-

rando a un’offerta sempre più composita e articolata.”

Peccatoperòchespesso il clientenontrovi soddisfazio-

ne; se, infatti, il 55%degli intervistati ritiene importante

trovare fuori casaprodotti adeguati allapropriasaluteè

vero pure che solo il 27% è convinto di trovarli sempre

ospesso. “Talvoltapuòtrattarsi di unasensazioneerra-

ta – precisa Clivio – dovuta a una carenza informativa:

mentre, infatti, al supermercato le informazioni sono

lì in etichetta, a disposizione di tutti, nell’AFH è più

difficile reperirle. Ecco allora che, per gli esercenti,

diventa fondamentale imparare a

“raccontare” meglio la propria of-

ferta, colmare il gap informativo e

fornire maggiori certezze ai propri

clienti, mostrando in fondo di avere

a cuore ciò che sta loro a cuore.”

LA VIA DEL VALORE

Una volta tracciato l’identikit polie-

dricodel cliente(esploratore”,“salu-

tista”, “artigianale”, “esperenziale”,

economo e un po’ di tutto insieme)

quali vie possono seguire i pubblici

esercizi per fare breccia in lui e re-

cuperare margini?

“Due essenzialmente le strade per-

corribili: quella che consiste nel la-

vorare sui prezzi e quella che mira a

darealprodottounvaloreaggiunto,

riconoscibile dal cliente.

A corredo di queste strategie, però

esistono anche dei metodi a costo

zero che consentono ugualmente

di realizzare un approccio costrut-

tivo nei confronti del consumatore,

valorizzando ai suoi occhi la propria

offerta. In primo luogo, occorre ap-

punto organizzare una comunica-

zione coinvolgente che identifichi

e renda distintivo il proprio locale.

I GESTORI PIÙ EVOLUTI (E CON LORO I PRODUTTORI) HANNO CAPITO

CHE DEVONO INVESTIRE IL LORO TEMPO NELLA RICERCA DI

SOLUZIONI PER SVILUPPARE BUSINESS

GESTORE CON UN

FORTE ORIENTAMENTO

AGLI ACQUISTI

ricerca del prezzo

migliore

GESTORE CON UN

FORTE ORIENTAMENTO

ALLE VENDITE

Vedere a valore

aggiunto

- COSTO DI ACQUISTO DELLA

MATERIE PRIME FOOD

+ PREZZO DI VENDITA

100%

34%

= MARGINE LORDO

66%

RECUPERARE

MARGINI /VALORE

PRODUTTORE

OFFERTA

DI PREZZO

PRODUTTORE

OFFERTA

DI VALORE

Ruolo del food – Punti di consumo

Come aumentare il valore per il cliente?

- COSTO DI ACQUISTO DELLE MATERIE

PRIME FOOD

+ PREZZO DI VENDITA

100%

34%

= MARGINE LORDO

66%

Come aumentare il valore per il cliente

SENZA VARIARE PREZZI E COSTI?

COMUNICAZIONE

PRESENTAZIONE

RELAZIONE

Comunicare quello che si fa, le proprie distintività!

Fare attenzione alla presentazione dei piatti!

Curare la relazione con il cliente!

selezione

preparazione

novità

Fonte: TradeLab

Un’altrascelta intelligente, con impattopressochénullo

sui costi, ma elevato in termini di immagine, è quella

di curare la presentazione dei piatti, in modo che essa

diventi un elemento differenziante.

E ancora: anche l’aspetto relazionale non deve essere

sottovalutato. Creare una storia e condividerla con

gli avventori, infatti, contribuisce a personalizzare la

proposta.

OCCASIONI DI CONSUMO,

TIPOLOGIE DI LOCALI

E poi si può creare valore anche trovando nuovi spazi

per il food.

“Un po’ come è già stato fatto per l’aperitivo – ricorda

Clivio – che nel tempo è “cresciuto” passando dal pro-

secco con patatine a una offertamolto più strutturata.

Unprocessodel generepuòcoinvolgerealtreoccasioni

di consumo, come le pause, il dopo cena o la colazione

che – per esempio – si sta rivelando territorio ideale