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Mixer

/ MARZO 2018

IN PRIMO PIANO

Trend dall’estero

che erano troppo caldi o forti. Devi parlare, capire

quali chicchi proporre a seconda del gusto personale,

spiegare le differenze. Dopo un mese hanno iniziato a

ringraziarmi. Per mostrare alla gente un caffè migliore

abbiamo fatto corsi, chiamato chef, oggi lavoriamo

molto con i ristoranti”.

Antoine assicura che questo è un momento magico

a Parigi per il caffè. “Quando abbiamo iniziato sei

anni fa eravamo in quattro, oggi ci sono 170 caffet-

terie specializzate, e si stanno diffondendo in tutta

la Francia. Il caffè specialty sta esplodendo ovunque,

dai negozi di abbigliamento a ristoranti, librerie e re-

tail in genere, specialmente nel lusso. Noi vendiamo

praticamente a tutti”.

Qual è il prossimo passo? “La sostenibilità, il bio e il

fair trade: se compri da un importatore non sai come è

stato coltivato il caffè, non hai controllo, la gente vuole

provarenuovi crumaènecessarioconsolidare il proprio

nome ed essere trasparente su ciò che si propone”.

COUTUME VIA MELBOURNE E RITORNO

Fondata nel 2010 da

Antoine Nétien

e

Tom Clark

,

Coutumerifornisceoggicaffetterie,ristorantiealberghi

della capitale, dove ha due caffetterie, e ha aperto

anche a Tokyo e Ginevra.

“Non vogliamo essere chiamati

brûlerie

perché noi

il caffè non lo bruciamo. Il lavoro del torrefattore è

esaltare ciò che rende quel caffè particolare, il profilo,

l’origine” spiega Nétien.

Dove è iniziato questo nuovo approccio? “In Austra-

lia, a Melbourne. Ero lì per girare un documentario e

ho provato un caffè: è stata una rivelazione. Mi sono

fermato cinque anni e ho imparato tutto sul caffè. Nel

2007 ho vinto il Golden Bean. La scena è in mano a

piccoli torrefattori artigianali e baristi di origine ita-

liana che conoscevano il mestiere ma, essendo nati

lì, erano più aperti all’innovazione: hanno iniziato a

lavorare all’esaltazione del caffè. Hanno capito che il

caffèa volteera sporco, avevadei difetti.Noi inEuropa

siamo così sicuri di conoscere tutto che a volte siamo

bloccati, e invece siamo 10-15 anni indietro in quanto

a tracciabilità e qualità dei chicchi. Al ristorante ad

esempio alla fine di un buon pasto il caffè è spesso

imbevibile, sa di portacenere. E a quel punto non resta

che aggiungere zucchero”.

Dopo dissapori con il socio australiano, la decisone

di tornare in Francia. Com’è andata all’inizio? “Non è

stato semplice, mi portavano indietro i caffè dicendo

DALL’ETNICO AL

LABORATORIO, A

OGNUNO IL SUO LOOK.

ETNICO E NATURALE

È LA SCELTA DI

DELIRIO

,

DOVE UN’INTERA

PARETE RAPPRESENTA

UNA FORESTA.

TUTT’ALTRO GENERE

DA

COUTUME

,

TRA DESIGN GREZZO

E LABORATORIO

DI CHIMICA,

SFRUTTANDO IL LATO

ALCHEMICO DELLA

SCIENZA DEL CAFFÈ.

ALCHEMICO