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MAGGIO 2018 /

Mixer

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LA PROFESSIONE

settore del caffè. Sempre a disposizione del cliente, anche

e soprattutto per problemi pratici tutto sommato banali che

sfociano spesso in una telefonata di lamentela (il caso più

tipico è quello del caffè che “esce male” e poi magari è il

barista che non sa regolare la macinatura).

LA PROMESSA DI REDDITIVITÀ

In un mercato del caffè tutto sommato saturo come quello

italiano il cliente si prende o si conserva promettendogli una

redditività maggiore. È nelle modalità di realizzazione della

promessa che essenzialmente emerge la natura del commer-

ciale. Quelli più avveduti più che che ragionare sui meri costi

(banalmente: prezzo della miscela e possibili benefit annessi

e connessi), cercano di sostenere scenari di maggiori vendite

del locale. Ai propri baristi i bravi commerciali propongono

quindi anche un’offerta di formazione sul prodotto, sulle ven-

dite e sul marketing.

Purtroppo, e direi anche sorprendentemente, non tutti i rap-

presentanti ragionano così. Mi succede infatti ancora oggi

che in un corso di analisi sensoriali gli allievi mi confessino

increduli la propria sorpresa di fronte ad alcune informazioni

davvero di base. Per esempio, che rimangano con gli occhi

sbarrati nell’apprenderecomeequantovelocementegliolidel

caffè irrancidiscono. Ovviamentemi domando perché questi

baristi non abbiano trovato il tempo per leggersi almeno un

buon libro sul caffè e appurare verità così banali. Eppure, in

ultima analisi, il mio pensiero va proprio ai rappresentanti

che servono questi baristi e che hanno perso l’occasione di

essere consulenti dei loro clienti, forse la migliore per fide-

lizzarli attraverso una proficua condivisione di conoscenza.

E da lì il dubbio: quanti commerciali italiani ne possono di-

mostrare una veramente solida? Una minoranza che

però ha un bel vantaggio competitivo sui concorrenti.

Global Coffee

L’autore è Consigliere dell’Istituto

Internazionale Assaggiatori

Caffè e Amministratore del

Centro Studi Assaggiatori

www.assaggiatoricaffe.org

CARLO ODELLO

O

gni business ha ovviamente una sua identità. Ep-

pure, il

coffee business

, specialmente quello ita-

liano, haun caratteredavverounico. Innanzitutto,

è espressione di una filiera complessa che spazia

dal crudista del caffè al produttore di attrezzature, macchine

macinadosatori e quant’altro, sino al barista, la figura che

in ultima analisi è l’unico punto di contatto del settore con

il cliente finale. Inoltre, il settore del caffè è quasi allergico

all’ingresso di operatori che non siano nati e cresciuti nel

suo ventre esigendo a chi vuole entrarvi di apprenderne le

logiche peculiari.

Soprattutto sul mercato italiano c’è una figura che oggi più

che mai vive di luci e ombre: quella del rappresentante di

torrefazione. Ne ho conosciuti davvero tanti di commer-

ciali: nei corsi di formazione, nelle fiere, nelle loro aziende.

Di generazioni diverse, da quelli navigati ai neo-assunti. So-

prattutto uomini: mi è ancora oscura la ragione per la quale

il ruolo è prettamente maschile.

Una posizione per nulla facile quella del commerciale nel

Rappresentante

o consulente?

I BRAVI COMMERCIALI DEVONO SAPER PROPORRE

AI BARISTI UN’OFFERTA DI FORMAZIONE SUL PRODOTTO,

SULLE VENDITE E SUL MARKETING

di Carlo Odello