N
L
CHEF VS. DEEJAY
E fare dei guest chef?
“L’idea c’è sempre stata, per ora solo alcuni della zona (il Bresciano, ndr). Stia-
mo invece studiando una formula dove un dj guest viene a cucinare con il nostro
chef proponendo unmenù con una playlist. Il primo che abbiamo avuto? Claudio
Coccoluto, vero intenditore di cibo e vini”.
Che esperienza hai portato al tuo ristorante?
“Nella prima fase, tanto entusiasmo, e clientela che conosco da anni a cena.
Poi mi sono dedicato alla creazione di dolci (mio padre era pasticcere). Stiamo
anche costruendo la nostra personalità nel modo di gestire e nel menù”.
Il tuo è un cambiamento radicale oppure una diversificazione?
“È radicale: dedico decisamente più ore al ristorante che alla musica. Ma allo
stesso tempo è la benzina che mi serviva per svuotare la mente. Produco meno
tracce musicali ma vendo di più... nella metà del tempo”.
Altri dj ospiti?
“Il citato Coccoluto, poi Walter S, Steve Mantovani, Luca Agnelli e altri ancora,
oltreadamici comeFrancescoRenga, Sagi Rei,AlbertoFortis, IreneFornaciari...”.
I ristoranti per ampliare il range di clientela secondo te dovrebbero tenere
aperto 24/24 come in tante città straniere?
“Questo potrebbe funzionare per le grandi città come Milano o Roma, ma in
genere siamo abituati a mangiare in orari canonici. Non credo che per città
medie (come Brescia) questo discorso possa funzionare. Tra l’altro avrebbe un
costo non indifferente grazie al nostro sistema fiscale: all’estero costa molto
meno l’energia, il costo del lavoro è decisamente più basso e così le materie
prime e tanto altro. All’estero hanno un vantaggio su di noi in competitività che
è difficile da raggiungere”.
Italia, Milano
un dj, lavora per “In Da Klubb” in onda su Radio 105.
È nato a Napoli e dovrebbe vivere di pizza e sfogliatelle. Invece alla carriera di
dj e produttore ha affiancato quella dell’imprenditore nella ristorazione legata
alla cucina giapponese. Ha aperto infatti Sosuhi nel capoluogo lombardo.
“La mia è solo una diversificazione, già in passato ho avuto la proprietà di disco-
teche con attività di ristorazione all’interno”.
In che stato versa il mondo della ristorazione?
“È in forte fermento, lo dimostra il successo dei reality dedicati e il boom di
alcuni brand come Eataly. La ristorazione italiana è in fondo sinonimo di qua-
lità, affidabilità e creatività: tutti ci invidiano e cercano di imitarci. É l’esatto
opposto del mondo della notte, che versa in coma profondo”.
Che connessione c’è tra chef e dj?
“Sono entrambe delle figure creative (o dovrebbero esserlo): sperimentano,
osano, reinterpretano, plasmano la materia dando vita a nuove forme”.
Lello Mascolo