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IN DISPENSA

C’

è un detto arabo

che recita: “se

abbiamo diviso

l’acqua e il sale

siamo fratelli”.

L’ingrediente ha un valore intrinseco

evidente – la forma, il profumo, la

consistenza, il sapore, la composi-

zione e una componente estrinseca

intangibile – l’origine geografica e

biologica che lo hanno prodotto,

l’ambiente fisico e culturale in cui

si è sviluppato, la storia e la reli-

gione che ne hanno influenzato la

conservazione, la preparazione e il

consumo.

Ed è proprio il sale l’elemento che

per primo ha viaggiato intorno al

Cum grano salis

Il sale è l’ingrediente che spesso diamo per scontato ma è utile per dare

un’identità unica e un tocco di esclusività al piatto

mondo ed è comune a tutte le cul-

ture, quello che ha reso possibile

conservare, trasportare e, non ul-

timo, condire le carni, i pesci e le

verdure ed è tuttora determinate

per la riuscita di un piatto.

Del resto, il sale è l’ingrediente che

spesso diamo per scontato e che

invece racchiude in una formula

semplicissima - e nelle sue varianti

fossili e marine - le tracce della

nostra storia geologica.

Se vogliamo dare un’identità unica

o un tocco di esclusività al piatto,

meglio usare dei ‘sali pregiati’.

Un esempio costoso ma molto ricer-

cato è il fleur de sel della Bretagna,

raccolto anche in Camargue e in

Algarve. ll primo affiora dalle acque

e mantiene un aspetto umido e un

sentore di oceano.

È considerato elegante, ma è anche

di tendenza, perché ha un effetto

meno “salante” (vedi campagne di

sensibilizzazione alla riduzione di

sale nelle pietanze). È ottimo per

realizzare un sashimi di salmone in

salsa di prezzemolo che vede i filetti

di salmone, di circa 15 g ciascuno,

serviti su crostini di pane imburrato

e insaporiti da finocchietto e ribes.

Bellissimo il sale rosa dell’Himalaya

che, vecchio di 200 milioni di anni,

porta con se l’anima della monta-

gna che lo ha protetto durante il

processo di cristallizzazione. Puro

AGO. SET. 2017

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A CURA DI MARIA ELENA DIPACE IN COLLABORAZIONE CON ITALIAN FOOD ACADEMY