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passaggio graduale da -20°C/-18°C

ai +4°C del frigorifero. L’Anisakis

è il nemico di chi prepara pesce

crudo. E questo vale anche per il

marinato, perché la marinatura non

ha alcun effetto sulla sicurezza del

pesce. Noi alla carta abbiamo uno

sgombro affumicato e marinato. La

realizzazione di questo prodotto ri-

chiede una settimana: prendo lo

sgombro, lo pulisco e lo abbatto,

dopo 36 ore lo decongelo con i

suoi tempi, lo metto in marinatura

per 36 ore, lo affumico e lo lascio

decantare per altre 24 ore. A conti

fatti arrivo a 7 giorni, ma va bene

così, perché devo dare la massima

tranquillità al cliente».

LE COTTURE PER IMMERSIONE

Un’altra tecnica molto amata da

Francesco Pucci è l’olio-cottura,

con il pesce immerso in olio a 65°C.

«Questa per me è la temperatura ot-

timale - continua – sia perché sopra

i 65°C le proteine si coagulano e

modificano la loro natura sia per-

ché tra 70 e 130°C l’olio tende a

penetrare nelle fibre del pesce e lo

inzuppa, peggiorandone la quali-

tà. Sotto i 70°C, invece, lo protegge

come una pellicola trasmettendo il

calore per induzione e il pesce non

risulta oleoso. Sopra i 130°C, invece,

comincia una “frittura”».

Questa tecnica è indicata per mol-

ti pesci: ricciola, cernia, anche il

gambero, che diventa una crema,

questo caso verifico la temperatura

al cuore. Quando arriva a circa 58°C

tolgo il filetto dal forno, inmodo che

la consistenza non resti asciutta».

Per rendere il pesce croccante, in

particolare la pelle, Pucci usa la

padella. Per le triglie o filetti di pic-

cola taglia usa una tecnica che ama,

presa a prestito da quella usata per

l’anatra all’arancia. «Lascio a mari-

nare qualche ora le triglie con bucce

AGO. SET. 2017

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Francesco Pucci

e lo stesso effetto si può replicare

sottovuoto, che amplifica tutti i sa-

pori. Una marinatura puòmigliorare

la conservabilità. «Con i sali bilan-

ciati (sale grosso, fino, zucchero

di canna e raffinato) – sottolinea

– si abbatte la carica batterica ed

è possibile conservare il pesce più

a lungo». I tempi, però non sono

sempre paragonabili a quelli della

carne: nel caso di un polpo (che a

bassa temperatura cuoce per tre ore

e mezza) la shelf life con sottovuoto

e abbattimento arriva a 90 giorni;

pesci con carni più delicate, cotte a

50°C, hanno tempi di conservazione

molto inferiori».

L’olio-cottura rientra nell’ambito del-

la tecnica confit, ossia immerso in

un grasso o liquido. «Io uso anche

l’estratto di mandorla o il latte di

cocco – racconta Pucci – a 70°C e

con una doppia sonda controllo non

solo la temperatura del liquido ma

anche quella dell’alimento. La tem-

peratura mia ideale è 58°C al cuore».

FORNO, PADELLA E GRIGLIA

Nel ristorante Taverna La Riggiola, il

forno si usa soprattutto per gratina-

re. «Lo imposto a 150°Cmisto – spie-

ga Pucci - e lo uso per filetti di pesce

carnosi, da 10-15 chili, ricoperti da

una panure aromatizzata. Anche in

Sfumature… divine

Non è banale scegliere il vino con

cui sfumare il pesce. «Non in tutte

le cucine – sottolinea Pucci - si

usa un vino buono per sfumare.

Noi usiamo un Aglianico o una

Falanghina, ma nella maggioranza

dei casi si finisce per usare un

vino in brik, senza pensare che

la sfumatura personalizza e

caratterizza un piatto di pesce. Lo

stesso vale per gli alcolici. Devono

essere di buona qualità».

Macchina sottovuoto, abbattitore, forno combinato non possono

mancare in una cucina professionale in cui si voglia preparare

pesce a regola d’arte e in tutta sicurezza. Il sistema integrato

forno combinato Combistar FX, abbattitore Blitz e macchina per il

sottovuoto di Angelo Po permette di gestire con facilità ed in modo

economicamente vantaggioso in un unico passaggio i processi di

preparazione del pesce: chiusura sottovuoto, cottura, abbattimento,

refrigerazione, migliorandone il gusto, la conservabilità e la

sicurezza.

I vantaggi della soluzione sono molteplici. La shelf life dei cibi

aumenta da 2 a 4 volte rispetto alla normale conservazione in

ambiente refrigerato, le condizioni igieniche sono in linea con la

metodologia HACCP, servono meno conservanti e trattamenti di

conservazione più blandi, i valoro nutrizionali restano inalterati.

La perdita di liquidi è ridotta al minimo, con una migliore resa

in cottura. Il sistema permette la riduzione degli sprechi e

l’ottimizzazione degli acquisti del prodotto in stagione, oltre che dei

tempi di lavoro, per un migliore servizio alla clientela.

Tutto in uno