GIU. LUG. 2017
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IN CUCINA
L
a cucina emiliana da sem-
pre è riconosciuta come
una delle più buone e gu-
stose d’Italia. Numerosi i
piatti tipici che contraddistinguono la
regione: dai tortellini, alle tagliatelle,
dalle lasagne, ai passatelli in brodo.
Poi ci sono quelle specialità che non
sono state del tutto sdoganate lungo
lo Stivale difficili da replicare in aree
diverse da quella emiliana.
È il caso dello gnocco fritto, un po’
più conosciuto, e delle tigelle. Si
tratta perlopiù di piatti che accom-
pagnano taglieri di formaggi e salumi
dallo stile molto conviviale capaci di
DI MARIA ELENA DIPACE
Matteo Righi, patron del ristorante Malto a Carpi (Mo), ci racconta il segreto
del suo successo
Mi piace pensare in grande
creare un’atmosfera di allegria che
rendono ancora piùpiacevole l’uscita
fuori casa.
Ed è proprio su gnocco e tigelle che
ha puntato lo chef Matteo Righi, un
giovane talentuoso che nella piaz-
zetta Garibaldi della sua Carpi ha
aperto pochi anni fa la locanda ‘Malto
Gnocco&Tigelle’.
Come nasce la tua avventura nel
mondo della ristorazione?
La mia avventura nella ristorazio-
ne inizia come quella di tantissimi
ragazzi che si avvicinano a questo
mondo perché hanno necessità di
avere qualche soldo in tasca per le
proprie voglie… nel mio caso era
una Fender Stratocaster e avevo 15
anni, lavoravo per una ditta che
organizzava matrimoni. E facevo il
cameriere.
Quando hai capito che eri portato
per questo mestiere?
Ho capito che questo sarebbe stato il
mio futuro nel 2010 quando ancora
arrotondavo nel week end lavorando
presso la pizzeria San Francesco di
Carpi insieme alla mia compagna, e i
proprietari si sono offerti di passarci
il testimone. Ora la pizzeria è nostra.