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GIU. LUG. 2017

24

IN CUCINA

L

a cucina emiliana da sem-

pre è riconosciuta come

una delle più buone e gu-

stose d’Italia. Numerosi i

piatti tipici che contraddistinguono la

regione: dai tortellini, alle tagliatelle,

dalle lasagne, ai passatelli in brodo.

Poi ci sono quelle specialità che non

sono state del tutto sdoganate lungo

lo Stivale difficili da replicare in aree

diverse da quella emiliana.

È il caso dello gnocco fritto, un po’

più conosciuto, e delle tigelle. Si

tratta perlopiù di piatti che accom-

pagnano taglieri di formaggi e salumi

dallo stile molto conviviale capaci di

DI MARIA ELENA DIPACE

Matteo Righi, patron del ristorante Malto a Carpi (Mo), ci racconta il segreto

del suo successo

Mi piace pensare in grande

creare un’atmosfera di allegria che

rendono ancora piùpiacevole l’uscita

fuori casa.

Ed è proprio su gnocco e tigelle che

ha puntato lo chef Matteo Righi, un

giovane talentuoso che nella piaz-

zetta Garibaldi della sua Carpi ha

aperto pochi anni fa la locanda ‘Malto

Gnocco&Tigelle’.

Come nasce la tua avventura nel

mondo della ristorazione?

La mia avventura nella ristorazio-

ne inizia come quella di tantissimi

ragazzi che si avvicinano a questo

mondo perché hanno necessità di

avere qualche soldo in tasca per le

proprie voglie… nel mio caso era

una Fender Stratocaster e avevo 15

anni, lavoravo per una ditta che

organizzava matrimoni. E facevo il

cameriere.

Quando hai capito che eri portato

per questo mestiere?

Ho capito che questo sarebbe stato il

mio futuro nel 2010 quando ancora

arrotondavo nel week end lavorando

presso la pizzeria San Francesco di

Carpi insieme alla mia compagna, e i

proprietari si sono offerti di passarci

il testimone. Ora la pizzeria è nostra.