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GIU. LUG. 2017

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tiamo molto sull’essere uniti. Noi ci

proviamo, tutti i giorni…

Siete tutti molto giovani. Come hai

selezionato il personale?

Il personale l’ho scelto giovane per-

ché, per quanto a volte possano es-

sere magari un po’ acerbi, i ragazzi

hanno una marcia in più e in mezzo

a loro si sta sempre bene, il clima

che senza saperlo creano è magico.

Poi a formarli ci penso io…

È difficile trovare personale qua-

lificato e che abbia voglia di fare

sacrifici?

Entriamo nel vivo dell’attività.

Quando nasce il tuo locale? Rac-

contaci la storia...

Il Ristorante Malto si trova a 50 metri

dalla pizzeria San Francesco ed è nato

dall’idea di riportare in piazza a Carpi

una tradizione che stava andando

perdendosi, quella dello gnocco e

delle tigelle, un piatto tradizionale

che ormai si trova solo in montagna,

e che noi abbiamo voluto rivaloriz-

zare in una cornice suggestiva come

quella di piazzetta Garibaldi.

Hai puntato sulla tradizione emi-

liana ma scegliendo prodotti a km

zero. Parlaci della tua cucina...

La nostra è una cucina tradizionale e

per farla ho recuperato il ricettario di

mia nonna. Il discorso del km zero

in realtà è venuto senza cercarlo. An-

che se non siamo certificati, di fatto

utilizziamo solo prodotti della nostra

terra: le farine del Molino Verrini di

Carpi, i Salumi di Carpi, le birre di

Rubiera, Modena e Parma, i Lambru-

schi ovviamente sono tutti della zona,

e la pasta fresca la prendiamo da un

pastificio di Rio Saliceto.

Qual è il piatto più richiesto dai

tuoi aficionados?

Ovviamente gnocco e tigelle. Penso

che il successo di Malto sia da attribu-

ire alla semplicità delle ricette e alla

convivialità che esprime questo tipo

di menù, dove si stuzzica da taglieri

di affettati e sacchetti di gnocco e

tigelle. Malto è una locanda moder-

na con un prezzo accessibile a tutti.

Qual è la tua carta vincente?

La carta vincente credo sia la location,

poter mangiare in piazzetta a prezzi

‘umani’ è davvero emozionante.

Giochimolto sul lavorodi squadra.

Parlaci del team...

Lavorare nella ristorazione vuol dire

vivere in una seconda famiglia. Si

trascorrono davvero un sacco di ore

insieme, si pranza e si cena insieme,

è necessario essere affiatati e con-