di bambini. Quanto invece al
ristorante, in cucina ci sono
delle casse con dentro tutta
l’attrezzatura necessaria per
produrre le pietanze senza
glutine. èuna specie di cucina
nella cucina, separata. Inoltre,
i piatti (nel senso dei recipien-
ti) per celiaci sono di colore
diverso dagli altri, per evitare
così distrazioni da parte del
personale, che si ricorderà di
lavarsi le mani se per esempio
ha appena tagliato il pane».
Diverse procedure, diversi
ingredienti: tutto questo ha
un costo, che non viene rica-
ricato sui clienti celiaci. Ma la
sorpresa è che anche i non
celiaci amano provare i piatti
senza glutine. Un buon segno,
perché evidentemente si tratta
di pietanze invitanti e gusto-
se, ma anche un potenziale
problema economico, al quale
bisogna in qualche modo fare
fronte. «Il senza glutine ci co-
sta mediamente il 15% in più»
dice Temporiti. «Al Kitchen
non si paga coperto, ma ci
riserviamo di far pagare un
coperto discrezionale di uno
o due euro a chi ordina piatti
senza glutine pur non essen-
do celiaco: c’è infatti chi lo
fa per moda o per curiosità».
In ogni caso, l’avere un’affi-
dabilità riconosciuta e una
clientela consolidata nell’uni-
verso celiachia si traduce in
un incremento molto interes-
santedella clientela. «Abbiamo
degli ottimi riscontri, perché
oggi oltre il 30% della nostra
clientelamangia senzaglutine.
La promozione avviene total-
mente tramite il passaparola,
ma ci aiuta anche la nostra
collaborazione con l’AIC (As-
sociazione Italiana Celiachia),
perché l’elenco ristoranti sul
suo sito è stato replicato da
molti altri siti sulla celiachia
sorti successivamente».
M
14
mixer
luglio/agosto 2014
Intolleranze & dintorni
IN PROFONDITà
Iniziative
Vivi Bene
secondoAirest
e Fondazione
UmbertoVeronesi
Sono più di sessata le strutture del
Gruppo Airest (insegne Briccocafé,
Rustichelli & Mangione, Ristop, Culto e
L’Orto) presenti in numerosi aeroporti,
centri storici, stazioni e centri
commerciali, che integrano la priopria
offerta con menù salutari ed equilibrati.
L’iniziativa Vivi Bene è stata sviluppata
in collaborazione con la Fondazione
Umberto Veronesi con l’obiettivo di
rispondere alla domanda di chi vuole
di “mangiare in modo corretto e con
consapevolezza, fuori come a casa”.
Il Gruppo Airest (oltre 200 punti
vendita distribuiti in 11 Paesi,
in Europa, Oriente, America e in
molteplici canali) ha in attivo anche
altre iniziative rivolte a dei particolari
tipi di utenze, talvolta anche piuttosto
esigenti e delicate, come ad esempio le
persone affette da celiachia. «Sebbene
il settore sia quello della ristorazione
veloce - commenta il Presidente di
Airest Monica Scarpa - siamo riusciti
ad avviare diversi progetti a favore
di una sana e corretta alimentazione,
passando però dalla promozione dei
prodotti tipici italiani e formulando
così un’offerta diversa rispetto ai nostri
competitor».
I panini Vip (Very italian panino)
rappresentano il paradigma di questa
visione, in quanto preparati con
eccellenze del territorio italiano, e
sono particolarmente apprezzati, visto
che se ne vendono oltre un milione
e mezzo di pezzi all’anno. A questi si
aggiunge il Vip Verde Veg, totalmente
vegetariano e approvato dai
nutrizionisti di Fondazione Umberto
Veronesi.
Nelle immagini, oltre al
Vip Verde Veg, due piatti
attualmente in lista nelle
strutture airest: il Farro
con verdure e il Salmone
in crosta di noci con
insalatina
I piatti per i celiaci
sono di colore
diverso dagli altri
per evitare ogni
possibile rischio