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Mixer
LUGLIO/AGOSTO 2014
Daniele Dalla Pola
PUBBLICO ESERCIZIO
Tiki, un’occasione
di business
RIFLESSIONI, ASPETTATIVE
E CONSIGLI DI DANIELE
DALLA POLA, PATRON DEL NU
LOUNGE BAR DI BOLOGNA,
TRA I PRINCIPALI ESPONENTI
DELLA CULTURA TIKI NEL
NOSTRO PAESE E UNO
DEI PROTAGONISTI DELLA
PROSSIMA EDIZIONE DI
SUPER-BAR
DI NICOLE CAVAZZUTI
Chi è Daniele Dalla Pola
Milanese, Daniele Dalla Pola, muove i primi passi nel
settore ad appena 17 anni. «All’inizio mi occupavo
di cappuccini e caffè, ma presto sono approdato alla
preparazione del banco dell’aperitivo. Nel tempo
libero studiavo e giravo i locali per vedere come
lavoravano gli altri, cercando di prendere il meglio
da tutti», ricorda. Nei primi anni ’90 è tra i barman
pionieri esperti di Tiki e diventa consulente per
numerosi locali e aziende produttrici di liquori. Poi, la
svolta: si trasferisce a Miami Beach dove gestisce nel
ruolo di general manager il Tiramesù, un ristorante
italiano su Lincoln Road, e il primo Segafredo Café
della città, oltre a occuparsi di cocktail catering per
feste private e locali a South Beach. E a Miami conosce
Elena: è subito amore. Ecco come decide di tornare in
Italia e di trasferirsi a Bologna dove apre il Nu Lounge
Bar
l 2002, diventato in
poco tempo uno dei più rinomati cocktail bar del
Paese. Nel 2011, ha vinto il 42-Below Cocktail World
Cup in Nuova Zelanda.
L
adefinizionemiglio-
re per i suoi cocktail
la dà lui stesso: «Se-
xy,passionali eforti».
Osannatodacolleghi,
aziende e clienti, il barman
DanieleDallaPola è unodei
massimiesponentidellacul-
turaTiki nel nostroPaese. E
assicura:«InItaliac’èancora
spazio per i bar Tiki orien-
ted, perché c’è pochissima
concorrenza».Neè talmente
convintochevuoleaprirenel
2015 un nuovo locale, a Mi-
lano, sulla scia del successo
del suo Nu Lounge Bar di
Bologna, diventato in pochi
anni un punto di riferimen-
to indiscusso nel mondo del
mixability italiano.
Come si diventa un guru
nel campodei cocktail tro-
picali?
Occorrono interesse, deter-
minazione, impegno, curio-
sità e studio. Inoltre, è utile
viaggiare. Personalmente,
nutro una passione innata
perlaculturadeiPaesitropi-
cali. A fine anni ’80, quando
aMilanoesploseilfenomeno
dei ristoranti tex-mex, ioero
solo un ragazzinoma già la-
voravo come consulente per
un’importante agenzia me-
neghinaperinsegnareleba-
si del Tiki, come ad esempio
tagliare l’ananas, preparare
la Piñacolada con la crema
di cocco o il Margarita con
la frutta frullata...
Come nascono i tuoi coc-
ktail?
Parto dal nome per studia-
re nuovi equilibri e creare
infusioni, soluzioni e bitter.
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