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esistano. Molto deve essere fatto anche in
questosenso, così comenell’approccioalla
degustazione e al giudiziodi questi vini. E
proprio le bollicine sono tra gli argomenti
che, dal mio punto di vista, andrebbero
finalmente affrontati con una visione dif-
ferente. Mi riferisco proprio al cosiddetto
perlage che osserviamo nel bicchiere. È
realmente così importante fossilizzare la
nostra attenzione su quante bollicine ci
siano nel nostro calice, per quanto tem-
po durano e di che grandezza sono? Per
carità, se hanno le fattezze simili a quelle
dell’acqua gassata qualche dubbio deve
per forza sorgere, ma per tutto il resto? C’è
per esempio chi pensa chedalloCharmat,
a prescindere, non ci si debba aspettare
molto da questo punto di vista.
la quantità delle bollicine
E già questo è un errore perché esistono
vini rifermentati in autoclave, magari a
lungo, chenullahannoda invidiareamolti
metodo classico. Ma al di là di questo, è
proprio fuorviante credere che la bontà
di vini di questo tipo si esaurisca duran-
te l’ossessiva osservazione delle bollicine
che si sprigionano nel bicchiere. Ancora
qualche tempo fa mi è capitato, durante
la presentazione di un vino di una nota
maison francese di Champagne, ascoltare
la domanda di un giornalista perplesso
perché nel suo bicchiere c’erano poche
bollicine. Così non va. A parte il fatto che
una miriade di fattori possono incidere
sulla diffusione o meno del perlage nel
nostro bicchiere, tutti indipendenti dalla
loro reale esistenza e qualità, è proprio un
approccio di questo tipo che è errato. La
grandezzaomenodell’anidridecarbonica
si analizza al palato. La sua diffusione in
bocca, la sua dinamicità, la sua fusione
con le altre componenti presenti nel vino,
e soprattutto quella che a me piace chia-
mare “croccantezza” delle bollicine, vale
a dire la loro capacità di rendere vivace e
gradevole il sorso, sono i reali fattori che
dobbiamo analizzare. Che piacevolezza
possono donare bollicine di un bicchiere
di metodo classico o Charmat, che maga-
ri continuano a sgorgare per minuti, se
poi al palato violentano la lingua come
una grattugia, senza alcuna consistenza
e finezza? Se l’obiettivo è la quantità di
bollicine nel bicchiere, meglio rivol-
gersi a bevande di altro tipo.
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