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Barbara Todisco
Consulente per progetti di comunicazione
aziendale con una forte specializzazione nel settore
del caffè. Si occupa anche di formazione per
aziende ed enti pubblici.
prodotto ha subito una serie di controlli tali da
farlo considerare esattamente ciò che è stato
promesso. In altre parole, se c’è uno standard
qualitativo particolare, la certificazione verifi-
ca che i necessari controlli siano stati fatti nel
pieno rispetto dello standard stesso. Nel caso
specifico dell’associazione che rappresento,
la certificazione CSC consiste in una serie di
procedure, elaborate proprio per ottenere uno
standard qualitativo certo e dimostrabile, che
coinvolgono tutte le fasi del ciclo produttivo
del caffè, partendo dall’individuazione delle
piantagioni in possesso di specifici requisiti,
fino alle verifiche presso le singole torrefazioni
che si sono associate. Il bollino CSC, numerato
progressivamente e dotato di un ologramma
anticontraffazione, garantisce e certifica che la
confezione su cui è posto contiene esclusiva-
mente Caffè Speciale Certificato, proposto da
ciascun torrefattore secondo la propria ricetta,
e che tutti i controlli dichiarati sono stati cor-
rettamente e regolarmente effettuati.
Nel caso dei caffè speciali è fondamentale che
la certificazione vada a considerare la materia
prima sin dall’origine.
Tutte queste informazioni raggiungono il
barista e influenzano il suo lavoro?
Posso dire che le informazioni sulla qualità del
prodottoarrivanoal barista tramite il torrefattore
che sceglie di comunicagliele. Prima di tutto è
il torrefattore a dover essere convinto e con-
sapevole di fornire un prodotto decisamente
superiore alla media. Al di là di chi non si in-
teressa affatto a questo discorso, individuiamo
la piccola percentuale di baristi che sono più
interessati, appassionati e che vogliono saperne
dipiùdopoavercercatoinformazioniperproprio
conto. Questi baristi, che sono già sensibili alla
qualità, comprendono immediatamente l’impor-
tanzadi poteroffriredei caffèconcaratteristiche
esclusive. Un’altra percentuale di baristi, forse
non particolarmente attenta al discorso della
qualità certificata, una volta informata, si rende
conto di poter offrire “qualcosa in più”, cioè
un caffè di maggior pregio e lo fa con orgoglio
e soddisfazione. Ciò rende i baristi anche più
fedeli alla torrefazione.
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