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L’autore è Consigliere
dell’Istituto Internazionale
Assaggiatori Caffè e
Amministratore del Centro
Studi Assaggiatori
R
ecentemente si sente parlare di Rina-
scimento dell’espresso italiano. L’e-
tichetta al momento sembra essere
utilizzata un po’ da troppi e questo la
rende di definizione incerta. Sembra
avere delle velleità di rottura con il passato.
Sembra inoltrevolersiporrecomemovimento
di denuncia, ma pare sfociare
quasi nel fanatismo religioso:
alcuni dei suoi profeti assumo-
no infatti contorni messianici
proponendosi come l’unica
via di salvezza per il nostro
espresso in Italia e nel mondo.
Cercheròdi illustrare qui quali
sono i capisaldi che regolano
il business del Rinascimento
dell’espresso italiano, sebbene
sinora questo movimento non
abbiaespressoalcunmanifesto
né documento ufficiale.
Innanzitutto il Rinascimento si pone come
istanza rinnovatrice dell’industria italiana
del caffè, considerata decadente e arretra-
ta. In modo quasi bolscevico l’esperienza di
quest’ultima è quindi gettata alle ortiche. Ma
attenzione che non si tratta di una semplice
contrapposizione di pratiche commerciali: la
si vuole intendere come una rivoluzione co-
pernicanache ristruttura il concettodi filiera.
Eccoci quindi al secondo punto. A livello di
figureprofessionali vengonoinqualchemodo
a sfumare i contorni tra i ruoli che abbiano
sinora conosciuto. Prima avevamo un certo
grado di separazione tra crudista, torrefatto-
re, sensorialista e barista: nel Rinascimento
dell’espresso italiano i confini si fanno molto
piùsfumati culminando inrari esempi di virtù
che vedono una sola figura coprire pratica-
mente l’intera filiera. Quindi l’approccio del
movimento è fondamentalmente di integra-
zione: il baristadiventacrudistaeselezionato-
re,torrefattoreesensorialista.Un’integrazione
che sinora non sembra sempre ben riuscita,
almeno leggendo il gradodi approssimatività
con il quale alcuni esponenti del movimento
si muovono su alcuni temi.
lotti selezionatissimi
Un altro punto che sembra caratterizzare
il movimento è una fedele osservanza del
modello dello specialty coffee, con la ten-
denza addirittura ad andare oltre. Da qui
una spasmodica ricerca di lotti di caffè sele-
zionatissimi e soprattutto di modesta entità.
Il concetto di miscela per espresso e della
sua costanza nel tempo passa quindi quasi
in secondo piano. Da qui un altro punto di
rottura con la tradizione dell’espresso ita-
liano, rottura che avviene anche a livello di
tostatura, dove il modello di riferimento è in
prevalenza quello nord-europeo.
Non è ovviamente dato sapere se il Rinasci-
mento dell’espresso italiano sia destinato a
rimanere un’avanguardia oppure a evolvere
fino a dettare i canoni del mercato del caffè
nel nostro paese. Forse sarebbe più utile la-
vorare su un’idea di miglioramento di questi
canoni piuttosto che alimentare un’ideologia
di rottura che in Italia sta sempre più so-
migliando a un’oligarchia.
M
Chi fosse interessato a contattare l’autore può farlo
scrivendo a:
108
mixer
settembre 2014
Global Coffee
gestione e impresa
Il Rinascimento
dell’Espresso Italiano?
CARLO ODELLO
alcuni parlano di un movimento con velleità
di rottura col passato. analizziamone le
caratteristiche e le aspirazioni
di carlo odello
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