il finlandese kuappi può
a ben diritto definirsi il
ristorante più piccolo
del mondo
ramen alla giapponese. La volontà del titolare
è proprio quella di ricreare la tradizionale
bottega giapponese, nella stessa modalità
di condivisione dei tavoli.
KUAPPI
Il ristorante più piccolo del mondo? È il
Kuappi aperto solo in estate nel porto di
Iisalmi (Finlandia). Otto metri quadrati a
disposizione, di cui 3,6 per la sala da pran-
zo. Il ristorante può ospitare due persone
alla volta, oltre al cameriere. Se il tem-
po lo permette, si possono accogliere altri
due ospiti sulla terrazza.
Questi esempi dimostrano come il tema
dimensionale di un bar o ristorante da af-
frontare con un’idea di progetto è la razio-
nalizzazione degli spazi e non solo la loro
ottimizzazione, in particolare in relazione
a spazi di piccole e medie dimensioni, dove
all’interno ci si trova obbligati a muoversi
troppo per poter svolgere le attività stabilite.
La percezione della dimensione si accentua
nel momento in cui lo spazio è affollato e
gli utenti bloccano i flussi.
I due macromondi che coesistono all’interno
del ristorante devono avere flussi indipen-
denti ed essere in questo modo autosuffi-
cienti. Le aree per la consumazione dedi-
cate al cliente e quelle della preparazione
devono essere ben strutturate. Ogni attore
all’interno del proprio spazio deve potersi
muovere in maniera funzionale all’esigenza.
Questo significa che l’utente, ad esempio,
dovrebbe avere tutto quel che serve a di-
posizione per poter consumare il proprio
pasto senza doversi spostare, come dimostra
il caso di Maido dove su ogni tavolo sono
stati posizionate tutte le minuterie necessa-
rie. Anche in cucina vale lo stesso concetto:
utilizzare tutte le superfici a disposizione,
agganciare a parete gli utensili o trasformare
alcuni elementi di arredo in attrezzatura
può facilitare i movimenti e quindi dimi-
nuire la percezione di densità di persone
all’interno dello spazio. Oltre agli aspetti
percettivi bisogna, ovviamente, rispettare
le normative vigenti e i requisiti minimi di
dimensionamento per i passaggi e le vie
di uscita. Aiuta molto anche proporre un
menù ristretto in modo da poter contenere
dimensionalmente la cucina.
Se si sta comodi e il locale pur essendopieno e
piccoloè“ordinato”cisipuòconcentraresulve-
ro protagonista: il cibo!
M
6
settembre 2014
mixer
113
Consuelo Redaelli, titolare
dello studio Toolskit di
Milano, è specializzata
in progettazione d’interni
per bar, ristoranti, mense
aziendali, stand,
allestimenti temporanei
fieristici, chioschi e isole
tipiche e di progetti di
comunicazione a 360° e
di eventi, realizzati chiavi
in mano. È anche docente
presso all’Istituto Europeo
di Design Milano IED nel
corso di tesi di interior
design. toolskit.it