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MAGGIO 2016

Mixer

15

UN PO’ DI STORIA

In Italia la coltivazione della

canapa sativa, detta canapa

da fibra o canapa industriale,

era conosciuta già nell’Età

del Bronzo. Il nostro Paese è

stato uno dei primi produttori

al mondo fino agli anni ’40:

ai tempi, si coltivavano circa

100 mila ettari. Dal 1998

la coltivazione di canapa

industriale è tornata legale in

Italia. La varietà seminata deve

contenere un basso tenore

di THC (ovvero la sostanza

psicotropa), inferiore allo 0,2%,

e deve essere certificata dal

cartellino rilasciato dall’ENSE,

Ente Nazionale Sementi

Elette. Dal 2011, inoltre, la

canapa è stata re-introdotta

nell’agricoltura italiana

anche per l’uso nutrizionale e

alimentare.

COME SI CONSUMA

Della canapa si utilizzano soprattutto i semi per crea-

re olio e farina, ma anche foglie e fiori della pianta

possono essere impiegati nel settore alimentare per

realizzare tisane, birra, caramelle. «L’olio a crudo può

essere assunto al mattino a digiuno come integratore

alimentare ed è perfetto per condire le insalate, ma è

meglio mischiarlo con quello di oliva (50% e 50%) per

mitigarne il sapore pronunciato, tendente alla nocciola.

Inoltre tenete conto che il prezzo al dettaglio dell’olio

di canapa è superiore a quello d’oliva extravergine: si

aggira infatti sui 50 euro al litro. L’elevato costo è dovuto

all’altissimo numero di semi necessari per produrlo.

Non è invece adatto per friggere, perché ha un basso

punto di fumo (ovvero a temperature basse comincia a

rilasciare sostanze volatili che divengono visibili sotto

forma di un fumo tendente al colore azzurro, formando

anche acroleina, una sostanza tossica, ndr)», chiarisce

Alessio Petullà, tra i soci fondatori di CanapAroma

che produce e commercializza prodotti a base di canapa,

nonché organizza cene ed eventi conmenù caratterizzati

dal connubio e dalla rivisitazione di piatti tipici della

cucina romana con farina, semi e olio di canapa.

Quanto alla farina di canapa, naturalmente priva di

glutine, si può aggiungere agli impasti di pasta fresca,

come nei panificati, ma sempremiscelata ad altre farine:

«Contiene molecole utili all’organismo come gli acidi

grassi essenziali, fibre, vitamine e amminoacidi, ma