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PUBBLICO ESERCIZIO

Attualità

16

Mixer

MAGGIO 2016

va utilizzata in piccole quantità perché conferisce un

sapore amaro», aggiunge Petullà. E

Pasquale Polosa,

titolare di Canapa Lucana

azienda che produce olio,

farina e pane di canapa a chilometro zero con i semi

acquistati dalle aziende agricole del territorio riunite in

consorzio, specifica: «La farina ha un saporemolto forte,

simile a quella integrale. In quanto priva di glutine, va

miscelata con una percentuale che oscilla fra il 7% e

il 20%, perché da sola non si legherebbe». Un suggeri-

mento: per le preparazioni glutiniche si può lavorare

con farro e grano, mentre per una farina gluten free è

indicato abbinare farina di riso o di tapioca.

Uno sguardo, ora, al seme decorticato, che si presen-

ta come piccoli granelli color paglia dalla consistenza

morbida e vellutata, invece «stimola i processi fisiologici,

rinforza il sistema ormonale, nervoso e immunitario,

integranaturalmente acidi grassi eproteine. Si aggiunge,

per esempio, alle insalate, ai panificati, al cioccolato e

nello yogurt» puntualizza Petullà.

PERCHÉ PIACE AGLI CHEF

Bene, se le qualità salutistiche sono a questo punto

evidenti, quali sono invece i motivi che dovrebbero

spingere uno chef a utilizzare olio o semi di canapa in

cucina, considerato il maggior costo?

Intanto, rappresentano un’interessante alternativa nella

cucina vegetariana, gluten free e vegana.

«Olio, semi e farina di canapa sono ingredienti preziosi

per chi, come me, crede che occorra puntare su bio-

logico e mondo vegetale e dimostrare che è possibile

ridurre anche del tutto l’uso di prodotti animali, con

una perdita irrisoria rispetto al ritorno ottenuto in ter-

mini di salute, economia e gusto. Sì, perché

olio, semi e farina di canapa permettono di

creare originali rivisitazioni di piatti della

cucina italiana, ma non solo. Come la pizza

fritta a base di farina di canapa, la piada di

canapa con broccoletti, radicchio e formag-

gio di soia e i torciglioni di canapa con ragù

bianco di canapa», racconta

Giuseppe Torto-

rella

, esperto di street food vegan e cucina

tradizionale italiana vegana. Inoltre, olio e

semi di canapa permettono di arricchire la

cucina con un sapore inedito e di diversifi-

care il menù con piatti curiosi e di appeal.

Lo sottolinea

Fabio Campoli

, presidente del

Circolo dei Buongustai, chef di trasmissioni

televisive, testimonial, docente e consulente

per aziende, nonché esperto di food design.

«Consiglio a tutti di usare la canapa in cu-

cina perché oltre alle proprietà salutistiche,

introdurre un nuovo ingrediente è sempre

uno stimolo per la creatività.

Bisogna individuare le giuste percentuali nell’impasto,

ma garantisce morbidezza, una nota erbacea e una

simpatica cromia verde. Ottimo, per esempio, è il mio

Riso dei Green: un riso integrale cotto per assorbi-

mento in purea di spinaci e biete fresche, mantecato

con semi decorticati di canapa e servito con lamelle di

mandorle e canederli di stracchino di riso». Un discor-

so a sé merita il cioccolato.

Luigi Loscalzo, titolare

della cioccolateria Dolcevita

di Jesi in provincia di

CANAPA SPALMABILE MIX

FABIO CAMPOLI,

PRESIDENTE

DEL CIRCOLO

DEI BUONGUSTAI

LUIGI LOSCALZO

CIOCCOLATERIA

DOLCEVITA JESI

OLIO DI SEMI

CANAPA LUCANA